"Il primo giorno di lavoro salva 5 vite". L'esordio da record della bagnina di Sabaudia

Tre interventi e cinque persone portate in salvo. Questo quanto accaduto a Noemi Marangoni, una giovane assistente bagnante al suo primo giorno di lavoro a Sabaudia

"Il primo giorno di lavoro salva 5 vite". L'esordio da record della bagnina di Sabaudia
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Tre interventi di salvataggio e ben cinque persone riportate a riva in difficoltà tra le onde. Questa è la storia di Noemi Marangoni, la ragazza appena 19enne al suo primo giorno di lavoro come assistente bagnante a Sabaudia. Un inizio decisamente di fuoco per la giovane che, con estrema lucidità e freddezza, ha dovuto mettere in pratica tutte le competenze acquisite con il brevetto da assistente bagnante.

Il primo salvataggio

Tutto è successo giovedì scorso, quando Noemi – 20 anni a settembre – aveva preso servizio sull’arenile della Bufalara, e più precisamente, vicino agli scogli che si trovano in prossimità dello stabilimento balneare “Le Sirene”. Il mare quel giorno era davvero molto mosso, proprio come ha raccontato la ragazza a Il Messaggero: “Era dalla mattina che fischiavo a ripetizione, il mare era molto mosso. Poi, un kite-surf si è avvicinato al bagnasciuga per chiedere aiuto e, mentre Noemi era impegnata nel contattare la capitaneria di porto, un altro signore stava avendo difficoltà a tornare a riva. Infatti, la forte corrente e, soprattutto, una buca di almeno tre metri impedivano all’anziano di fare rientro sulla spiaggia. “Ho visto il figlio che chiamava aiuto e immediatamente mi sono tuffata in mare” ha spiegato la giovane a Il Messaggero. Tuttavia, l’uomo non era l’unico ad avere bisogno di aiuto: “Mentre mi avvicinavo mi sono accorta che non era l’unico ad avere bisogno di me. Anche sua moglie e un altro ragazzo, che si erano buttati in acqua per cercare di aiutarlo, si erano ritrovati a loro volta in balìa delle onde vicino agli scogli”, ha proseguito così, nel racconto. È a questo punto che la ragazza ha capito di dovere intervenire – anche se senza la possibilità di utilizzare il pattino a causa del mare mosso - afferrando prima la moglie e poi l’altro giovane e soltanto dopo l’uomo più adulto: “Mentre nuotavo ho visto che il signore era riuscito ad aggrapparsi agli scogli, allontanandosi così dall’enorme buca. A quel punto ho afferrato prima sua moglie e poi l’altro ragazzo, li ho portati entrambi sul bagnasciuga e sono ripartita per raggiungere l’uomo più grande”.

La necessità di un nuovo intervento

La giornata di Noemi Marangoni non è terminata dopo essersi sincerata delle condizioni dei tre portati in salvo. Infatti, pochi minuti dopo, un nuovo intervento l’ha vista di nuovo protagonista. Questa volta, a rischiare di annegare un ragazzo che era entrato in acqua insieme al fratello gemello e ad un'altra donna. Se questi ultimi, però, erano riusciti a tornare a riva, il giovane era in notevole difficoltà e ha iniziato ad urlare per chiedere aiuto. Così Noemi si è tuffata di nuovo ed è riuscita a salvare il ragazzo, portandolo sul bagnasciuga. “Amo molto il mare, ho deciso di prendere il brevetto da bagnina ma il mio prossimo obiettivo è lavorare nella capitaneria di porto” ha spiegato la giovane, classe 2003, a Il Messaggero. E ancora: “Questo è il mio sogno. Ho sempre fatto sport, fin da molto piccola: ho iniziato con il nuoto, poi ginnastica artistica e, adesso, power-lifting. Amo la pesistica, ma nuotare mi è rimasto dentro e così ho deciso di unire le due cose, la passione e il lavoro che vorrei fare da grande. Mi piacerebbe che questo fosse solo l'inizio”.

Tuttavia, dal momento che è diplomata nel corso musicale del Liceo Alessandro Manzoni di Latina non si preclude alcuna strada e così ha concluso: “Ho pronto il piano B: studio musica da oltre una decina d'anni, pianoforte e violoncello, non mi dispiacerebbe scegliere un'università legata a questo ambito, entrando anche in conservatorio”.

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