Cronaca locale

"Se chiamate i carabinieri vi uccido", baby gang minaccia di morte due 17enni

Nessuna delle persone presenti nel parco, anche genitori con i propri figli, è intervenuta per difendere le giovani vittime. In molti quartieri di Bari avvengono aggressioni con protagonisti giovanissimi

"Se chiamate i carabinieri vi uccido", baby gang minaccia di morte due 17enni
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"Non chiamate i carabinieri che vi uccido", questa la minaccia di morte fatta da una ragazzina a due 17enni, domenica pomeriggio, dopo che sono stati presi a calci e schiaffi da una baby gang composta da una decina di ragazzi. Il teatro delle violenze è stato il Parco Rossani a Bari, un luogo che non è nuovo a fatti di questo genere. I protagonisti dell'aggressione sarebbero almeno 10 ragazzini, tutti minorenni, tra i quali anche alcune ragazzine. Proprio una di queste giovani donne avrebbe minacciato di morte le vittime.

Secondo quanto ricostruito, Antonio e Federico, nomi di fantasia, si sarebbero trovati da soli ad affrontare la banda. Nonostante vi fossero più persone presenti in quel momento all'interno del parco, nessuno sarebbe comunque intervenuto quando il branco si è scagliato contro le due vittime. Qualcuno ha continuato a parlare normalmente al cellulare, madri e padri con i loro figli alle giostre a divertirsi quando, a pochi metri di distanza, si verificava la presunta aggressione subita dai ragazzini.

Il racconto delle vittime

I due 17enni hanno raccontato: "Erano tanti, ne ho contati 10 tra maschi e femmine ed erano più piccoli di noi. Ha cominciato una ragazza, la fidanzata del 'capo', ha preso dalla panchina le nostre cose. Ha chiesto una sigaretta e poi si è impossessata del pacchetto e dell'accendino. Abbiamo solo detto di ridarceli e il suo fidanzato ha risposto in dialetto 'se li rivuoi te la devi vedere con me'". Hanno poi proseguito raccontanto che poi Federico "ha buttato una carta dietro la panchina, proprio mentre arrivava un altro del gruppo, e l'hanno preso come un affronto, l'hanno quindi colpito con schiaffi e calci". Federico è stato poi minacciato: "Inginocchiati e chiedi scusa". Ad Antonio, secondo quanto raccontato dal 17enne, la presunta baby gang avrebbe strappato una collana, "una ragazza ci ha sputato addosso" e un'altra "si è divertita a premere lo stivale sul mio stinco". In ultimo, ci sarebbe stata anche un'altra minaccia in stile mafioso che è stata lanciata dalla ragazzina più aggressiva del gruppo: "Non chiamate i carabinieri che vi uccido".

Il commento del deputato leghista

Il deputato della Lega, Davide Bellomo, è intervenuto dopo le violenze denunciate dai due minorenni: "Le modalità dell'aggressione messa in atto da un branco di dieci minorenni ai danni di due 17enni nel Parco Rossani a Bari non vanno derubricate a semplice bravata, ma aprono scenari inquietanti sulla sicurezza presente e futura nel capoluogo pugliese e sul fallimento di chi dovrebbe contribuire alla costruzione di un'educazione di civiltà e legalità". Il leghista ha poi tenuto a dire che "le avvisaglie non sono mancate fin dall'apertura del parco, con gli atti vandalici a una settimana dall'inaugurazione del marzo scorso, ma non sono bastate per allertare il dormiente sindaco Decaro, che continua invece nella narrazione favolistica di una città che esiste soltanto nella sua fantasia".

Il parlamentare della Lega ha poi continuato chiedendosi se sia "possibile in una città come Bari godere di uno spazio verde in serenità e senza temere aggressioni e scene di inaccettabile violenza? Mi auguro di sì. E soprattutto che il sindaco Decaro, del quale so bene che non ha nulla a che vedere con il Candido di Voltaire, non creda davvero di vivere nel migliore dei mondi possibili".

Il precedente

Questi sono tutti fatti che faranno preoccupare e allarmare i cittadini del capoluogo pugliese. Non si tratta neanche di fatti isolati visto che qualche giorno fa, sempre a Bari, un 21enne che si trovava in compagnia della propria madre è stato picchiato a sangue alla fermata di un autobus da un branco di almeno una decina di persone, solo perché era intervenuto per difendere una ragazza. La giovane vittima ha raccontato alle forze dell'ordine di essere stato accerchiato e preso a calci, schiaffi e pugni. Anche la madre del 21enne sarebbe stata spinta e le sarebbe stato sfilato il cappello.

Anche in altri quartieri della città, vicino al centro cittadino, ci sarebbero state aggressioni, nelle quali i protagonisti sono sempre molto giovani, nella maggior parte dei casi minorenni.

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