
La puntura di un calabrone, lo choc anafilattico e il trasporto in ospedale in codice rosso: non ce l'ha fatta la donna romana di 67 anni ricoverata in gravi condizioni al Santa Maria Goretti di Latina, e il suo cuore ha smesso di battere dopo due giorni di agonia.
La tragedia si è verificata a Sabaudia, dove la vittima si trovava per trascorrere le sue vacanze. Quella che sembrava la banale puntura di un insetto, un calabrone per la precisione, ha avuto delle conseguenze devastanti a causa di una grave reazione allergica. Lo choc anafilattico ha causato un arresto cardiaco risultato fatale per la 67enne, e questo nonostante il fatto che chi si trovava con lei in quel momento avesse contattato prontamente il 118 per segnalare l'emergenza.
I soccorsi si sono attivati immediatamente, e la donna è stata trasportata d'urgenza in codice rosso presso il pronto soccorso dell'ospedale Santa Maria Goretti di Latina: i medici hanno tentato in ogni modo di salvare la vita della vittima, ma purtroppo ogni sforzo è risultato vano. Nonostante l'immenso dolore, i suoi parenti hanno deciso di dare subito il loro consenso per l'espianto e la donazione degli organi, una scelta generosa che è stata lodata dai responsabili della Asl di Latina.
"L'intervento, reso possibile grazie al consenso dei familiari, rappresenta un autentico atto d'amore, e testimonia la forza della cultura del dono", si legge nella nota della Asl, "in un momento di profondo dolore, una scelta di generosità che ha trasformato una perdita improvvisa in speranza di vita per altri pazienti". A partire dalle 8.00 e fino alle 16.00 della giornata di ieri, venerdì 22 agosto, si è messa in moto un'equipe multidisciplinare per non vanificare questo atto d'amore: il team ha lavorato alacremente per ore con l'obiettivo di procedere con l'espianto senza arrestare le altre attività chirurgiche già programmate.
"Grazie a questo impegno, è stato possibile donare il cuore, trapiantato d'urgenza a Bari per un'emergenza nazionale, il fegato, destinato all'Ospedale San Camillo di Roma, e i reni, inviati al Policlinico Tor Vergata per pazienti in lista regionale", precisa ancora la nota dell'azienda sanitaria. "Desidero esprimere la mia riconoscenza al personale del Goretti per la sensibilità e la grande professionalità dimostrate in questa complessa operazione", ha dichiarato il direttore generale della Asl di Latina Sabrina Cenciarelli.
"Un ringraziamento particolare va ai familiari della donatrice, la loro scelta ha reso possibile un gesto che incarna al meglio il valore della cultura della donazione", ha aggiunto in conclusione, "ci auguriamo che questa vicenda contribuisca ad accrescere la consapevolezza sull'importanza del dono degli organi, che significa vita per chi attende un trapianto".