Cronache

I cicloni nel Mediterraneo: la colpa è dell'Islanda

I meteorologi non hanno dubbi: continuerà a piovere ancora per settimane. Una svolta, forse, a fine novembre

I cicloni nel Mediterraneo: la colpa è dell'Islanda

Il maltempo, con i cicloni mediterranei che hanno interessato e colpiranno ancora il Mar Mediterraneo e l'Italia hanno un'origine ben precisa: l'Islanda. Ne abbiamo già contati otto solamente da inizio novembre e potremmo arrivare a 20 a fine mese, praticamente un record. E' lassù che dobbiamo rivolgere il nostro sguardo attraverso l'occhio sempre preciso del satellite Meteosat che, ogni 15 minuti, ci invia dallo spazio l'evoluzione delle dinamiche atmosferiche.

I cicloni che si formano sull'alto Oceano Atlantico, nei pressi dall'Islanda, in questo periodo trovano una porta spalancata che li conduce dritti dritti a casa nostra, ed il perchè è presto detto: in un'intervista riportata su La Repubblica, il tenente colonnello Guido Guidi, meteorologo dell'Aeronautica, ne spiega le dinamiche: "Perchè succede tutto questo? Accade che le correnti dell'atmosfera, alle nostre latitudini, viaggino da ovest verso est seguendo una traiettoria ondulata. Quando sopra le nostre teste c'è la parte dell'onda che scende, arriva aria fredda da nord. Al contrario, si ha una risalita di aria calda da sud".

In questi giorni, infatti, stiamo sperimentando cosa accade quando il cavo d'onda proviene da nord: si ha una sorta di autostrada in cui i vortici ciclonici entrano franchi sul bacino del Mediterraneo intensificandosi a causa dei contrasti che si creano con le acque ancora molto tiepide del mare. "L'aria fredda che scende dall'Islanda - prosegue Guidi - quando arriva da noi trova una differenza di temperatura di una decina di gradi. Che non è poco". La reazione è violenta: il vapore acqueo viene sbalzato verso l'alto e si creano i contrasti perfetti per lo sviluppo di forti temporali, intensi acquazzoni, abbondanti nevicate sopra i mille metri e venti intensi che possono superare i 100 Km/h.

Alla luce di tutto ciò, cosa dobbiamo aspettarci? "Il maltempo proseguirà questo week end e la prossima settimana - prevede Guidi. Direi che pioverà anche il week end successivo. Ci aspettiamo che le condizioni cambino l'ultima settimana di novembre".

Insomma, un autunno vecchio stile come lo chiamano i meteorologi e come ricordano i più anziani ai quali sentiamo spesso dire "ai miei tempi era così". Le piogge hanno praticamente interessato ogni angolo della penisola: nel catanese sono stati toccati picchi record di 200 millimetri di pioggia in pochi giorni quando, la quantità annua media, è inferiore ai 1000 mm; sul Piemonte meridionale sono caduti addirittura 500 mm in un solo giorno a fine ottobre e non si contano gli allagamenti da nord a sud. Molte regioni hanno avuto enormi danni per i venti da burrasca che hanno sdradicato alberi e provocato mareggiate.

In natura c'è una legge non scritta, empirica, su basi fisiche che si verifica spesso, la persistenza atmosferica: si ha quando si raggiunge una condizione di equlibrio stabile che minimizza il dispendio di energie. La natura è "pigra", è per questo che lunghe fase siccitose si alternano ad altrettante fasi di maltempo. Raggiunto un equlibrio, qualunque esso sia, viene mantenuto per un certo lasso di tempo.

Ed è quello che stiamo sperimentando in questi giorni sulla nostra pelle.

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