Cronache

Aeroplani e deep web. Il ponte della droga tra Italia e Albania

Marijuana, cocaina, eroina. La droga viene "parcheggiata" in Albania e arriva in Italia a bordo gommoni, canotti e aeroplani

Aeroplani e deep web. Il ponte della droga tra Italia e Albania

Le strade della droga sono le più imprevedibili. Tra web e aeroplani, l’affare è così remunerativo che, nonostante l’altissima vigilanza da parte delle forze dell’ordine, vengono trovate sempre nuove vie per portare in Italia eroina, cocaina e marijuana e per piazzarla ai “clienti”, sia all’ingrosso che al dettaglio. Ed è diventato il business preferito dalla malavita albanese.

La “rotta balcanica” è una delle strade più battute dai corrieri di morte che, nel frattempo, hanno imparato anche ad aprirsi vie diverse, nel mondo oscuro del deep web che è una sorta di terra di nessuno cibernetica dove si vende, si compra e si tratta praticamente di tutto. Specialmente droga e armi. Una sorta di “amazon” dell’illegalità che consente alla criminalità di concludere affari da molte migliaia di euro e di reperire (e soprattutto accordarsi) con i clienti senza dare eccessivamente nell’occhio.

Secondo quanto riporta la relazione semestrale dell’Antimafia, i preziosi carichi – provenienti dal Marocco (hashish) o dal Sud America (cocaina) o dal vicino Oriente (eroina) – vengono fatti entrare nel Mediterraneo e “appoggiati” sulla sponda balcanica dell’Adriatico. Da qui la “roba”, stoccata a quintali dalla mala albanese negli hub sulle coste croate, montenegrine e del Paese delle Aquile, viene ripartita e caricata su una pletora di mezzi affinché raggiunga i “clienti” italiani.

I corrieri, una volta partiti, preferiscono sempre toccare subito la costa pugliese, quella più vicina per gli ovvi motivi geografici, per poi raggiungere praticamente ogni angolo d’Italia. La Dia lo dice chiaramente, gli albanesi si sono specializzati al punto da non temere la “distanza” per le consegne. Le operazioni di polizia hanno consentito di scoprire che la droga viaggia sui gommoni e persino sui canotti, su imbarcazioni di piccolo (o minuscolo) cabotaggio che fanno la spola tra Italia e Albania.

Però i clan albanesi hanno utilizzato anche altri metodi per il trasporto, molto ingegnosi. Sfruttavano delle piste più o meno abbandonate (o allestite apposta) per far atterrare in Puglia velivoli ultraleggeri appositamente modificati nella carlinga per poter consentire di stiparci dentro il maggior quantitativo possibile di “roba”. Questi aerei decollano dall’Albania e fanno scalo nel Salento dove, una volta riforniti di carburante, raggiungono ogni angolo d’Italia, persino il Piemonte e la Lombardia come scoperto durante una delle più recenti operazioni delle forze dell’ordine.

La mala albanese, specializzatasi nelle tratte cibernetiche e nelle rotte balcaniche, ha – in Patria – installato una delle maggiori produzioni al mondo di marijuana che viene riversata, con gli stessi metodi, specialmente sul mercato italiano.

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