Aggredirono i tifosi della Roma di ritorno dalla trasferta di Barcellona, finiscono in manette cinque ultrà del Napoli. L’operazione porta la firma degli agenti della Digos di Napoli che, dopo articolate indagini, hanno fatto luce sull’episodio che si verificò a Secondigliano e che ebbe come vittime i sostenitori giallorossi.
Secondo l’inchiesta, in cinque avrebbero studiato e programmato la loro azione che si compì il 5 aprile scorso. Avevano saputo che i romanisti imbarcati su due voli diversi sarebbero atterrati in città, di ritorno dalla partita di Champions dello scorso anno che la squadra capitolina disputò al Camp Nou di Barcellona. Li avrebbero attesi e, dall'area parcheggi, seguiti con le loro auto una volta che questi, sbarcati dall’aereo, erano saliti a bordo di un furgoncino a noleggio per rientrare.
Quindi, all’altezza di corso Secondigliano, i cinque decisero di entrare in azione. Sbarrarono la strada al piccolo bus e, secondo le accuse, aggredirono quelli che li avevano trovato posto. Infine costrinsero i tifosi romanisti a consegnare loro sciarpe e le cosiddette “pezze”, i vessili dei club. A dar loro tutto quello che avevano con sé e che attestasse la “fede” giallorossa.
Così, all’esito dell’inchiesta, il gip del
tribunale di Napoli ha emesso tre ordinanze di custodia cautelare in carcere e due ai domiciliari a carico di altrettanti indagati. Rispondono delle ipotesi di reato di rapina, lesioni aggravate, minacce e danneggiamento.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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