Agguato al benzinaio di Busto Arsizio: preso il complice

L’uomo, pregiudicato, era fuggito vicino a Venezia. Migliorano intanto le condizioni della vittima, gravemente ferita a colpi di arma da fuoco

Agguato al benzinaio di Busto Arsizio: preso il complice

Preso il secondo uomo ritenuto responsabile dell’agguato del 20 luglio a Marco Lepri, benzinaio bustocco rapinato e gravemente ferito a colpi di arma da fuoco.

Stamattina alle 9 è stato fermato Antonio Vita, 48 anni di Tradate, con precedenti per associazione a delinquere finalizzata allo spaccio di droga.

Il pregiudicato è stato localizzato a Campagna Lupia (Venezia).

Decisive le immagini delle telecamere, le intercettazioni, la verifica delle celle telefoniche agganciate dal telefonino e diverse testimonianze.

E’ stata proprio la pronta reazione delle persone presenti nei pressi dell’abitazione del Lepri, luogo della sparatoria, a permettere di rintracciare, grazie all’annotazione del numero di targa, il ciclomotore su cui è scappato Vita, l’intestatario dello stesso e il suo utilizzatore, il pregiudicato appunto.

Le indagini sono state incessanti. Poche ore dopo l’evento le manette sono scattate ai polsi di Maurizio Fattobene: a casa sua a Cantù (Como), dove si era rifugiato, è stato trovato parte del bottino nonché, da una vicina, è stata rinvenuta la pistola. Ieri la confessione di aver sparato al benzinaio.

Questa mattina è toccato al complice che, dopo aver fatto tappa nell’abitazione del Fattobene, aveva raggiunto il paese veneto.

Vita, che aveva conosciuto Fattobene in carcere, è ora nella casa circondariale di Venezia. Sono ancora in corso gli accertamenti per definire i dettagli della rapina e del tentato omicidio.

Due pericolosissimi soggetti che non hanno esitato a sparare per 1.300 euro sono stati assicurati alla giustizia. – ha affermato il Questore di Varese Giovanni Pepè nel corso di una conferenza stampa – Il crimine, che è stato di fortissimo impatto e che ha suscitato massimo allarme, ha avuto la risposta che meritava”.

Il questore e il Procuratore Aggiunto presso il Tribunale di Busto, Giuseppe D’Amico, hanno espresso grande soddisfazione per il lavoro svolto da tutti coloro che si sono occupati delle indagini: dal Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Busto Arsizio Nadia Calcaterra al vicequestore Fabio Mondora, dalla

Squadra mobile di Varese agli uomini del Commissariato di Busto e ai colleghi di Gallarate, alcuni dei quali tornati apposta dalle ferie.

Migliorano intanto le condizioni della vittima, ricoverato all’Ospedale di Legnano.

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