Cronache

All'Olimpico con la maglia della Juve: minacce di morte alla webstar

Giacomo Carolei, 30 anni di Prato, si è presentato allo stadio Olimpico di Roma con la maglietta della Juve, scatenando l'ira dei tifosi giallorossi

All'Olimpico con la maglia della Juve: minacce di morte alla webstar

La webstar pratese Giacomo Carolei, 30 anni, seguito da oltre 110mila followers su Facebook, ha subito tra ieri e oggi due "pesanti e circostanziate" minacce di morte sulle sue pagine social, a seguito delle quali ha sporto denuncia.

"Da alcune settimane - dichiara Carolei in un comunicato - sto realizzando un format sulla mia pagina Facebook per cercare di pacificare le tifoserie storicamente più avverse alla Juventus, la mia squadra del cuore, con i colori bianconeri. Purtroppo, oltre alle offese, agli sfottò e qualche strattone, ieri e oggi ho ricevuto minacce di morte, che ritengo non solo inappropriate ma anche e soprattutto inaccettabili. Per questo ho preferito sporgere denuncia". Il video che ha scatenato l'ira e le minacce di alcuni tifosi è quello realizzato sabato 6 gennaio scorso allo stadio Olimpico di Roma, che in poche ore ha superato le 120mila visualizzazioni.

"Questo format - continua Carolei - non nasce per denunciare persone o comportamenti violenti, bensì l'ho ideato per dimostrare quanto sia difficile in Italia ancora oggi portare un gesto di pace, distensione, amicizia o fratellanza tra tifosi di colori differenti. Ma purtroppo ho dovuto constatare che non è possibile neppure camminare per strada indossando colori diversi rispetto a quelli della tifoseria locale, se non a tuo rischio e pericolo". Carolei non intende però fermarsi perché, sottolinea, "i miei video cercano di strappare una risata a chi li guarda, ma in questo caso c'è anche la voglia di far riflettere sul peso eccessivo che tutt'oggi hanno il tifo e la rivalità tra tifoserie. Quindi se questo accade anche a seguito di certi commenti, non può farmi che piacere. Da parte mia cerco di fare umorismo e questo non è mai mancanza di rispetto. Non sono un provocatore, semmai un pacificatore. Le minacce tuttavia non fermeranno il format e la mia voglia di scambiare un segno di pace.

Vorrei continuare ma non per ricevere improperi, semmai per cercare tifosi che capiscano il senso della mia presenza: anzitutto per sorridere insieme".

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