Anpi contro versi di Mussolini in panificio: “Insulto a resistenza”

I versi, dedicati al pane, al lavoro ed al sacrificio, hanno scatenato un mare di polemiche, lasciando basita la proprietaria del panificio, che di certo non si aspettava tutto il clamore. “Sono valori in cui credo. Siccome produciamo pane, non vedo niente di male a esporre una scritta di questo tipo”

Anpi contro versi di Mussolini in panificio: “Insulto a resistenza”

Bastano dei versi di Benito Mussolini dedicati al pane per far saltare i nervi dell’Anpi, sempre alla disperata ricerca di un nemico da combattere.

“Rispettate il pane. Sudore della fronte, orgoglio del lavoro, poema del sacrificio.” Queste le parole che compaiono nella vetrina di un panificio di Stezzano, un centro di 13mila abitanti della provincia di Bergamo.

E tanto è bastato per sollevare un polemico polverone tra i censori dell’Anpi, che hanno ricevuto la segnalazione allarmata di qualche sostenitore, evidentemente rimasto senza sonno per il fatto di aver visto comparire quei versi tra i filoni in esposizione.

Inorridita dal fatto, ed evidentemente preoccupata di trovarsi dinanzi al segnale di una deriva fascista, l’Anpi ha subito fatto suo il problema, intervenendo con una rapida reprimenda. Le parole di condanna arrivano direttamente dal presidente di Anpi Bergamo Mauro Magistrati e le riporta direttamente “Repubblica”. “Scelta a dir poco discutibile. Esibire motti e simboli del fascismo è un'offesa alla storia della Resistenza che in bergamasca, e anche a Stezzano, ha comportato un tributo di sangue nella lotta contro la dittatura nazifascista. Mi auguro che i titolari del panificio si ravvedano”.

Ma la proprietaria dell’esercizio finito nell’occhio del ciclone non ha nulla da nascondere né per cui vergognarsi, e lo dice chiaramente al giornalista che tenta di incalzarla con le sue domande. “La politica non c'entra nulla. E' una scritta che parla di pane, di tradizione, di lavoro e sacrificio. Sono valori in cui credo. Siccome produciamo pane, non vedo niente di male a esporre una scritta di questo tipo”. Convinta del fatto suo, la donna respinge anche l’ultimo disperato assalto.

“Scusi, ma sono citazioni di Mussolini, un dittatore... C'è il fascio littorio. Non le sembra una scelta un po' azzardata?”. “A me no”, replica tranquilla la titolare, che dopo la polemica torna davanti al forno a fare ciò che le piace di più.

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