"Arcelli si poteva salvare": davanti al gip un medico che non notò le anomalie

Arcelli morì tre anni fa per un infarto: il valore che ne indica il rischio non venne notato dai medici dell'ospedale

"Arcelli si poteva salvare": davanti al gip un medico che non notò le anomalie

"Mio padre si poteva salvare". Ne è convinta Francesca, la figlia di Enrico Arcelli, un gigante nel campo della preparazione atletica e della corretta alimentazione applicata allo sport, morto tre anni fa, all'età di 75 anni.

Arcelli era in vacanza con la moglie a Porto Cervo, in Sardegna, quando aveva accusato un malore: la donna "si accorse che respirava in modo affannoso, un’ambulanza lo portò subito al pronto soccorso di Olbia: era incosciente, ma in ospedale si riprese", ha raccontato Francesca alla Prealpina. Dopo aver effettuato cardiogramma e analisi del sangue per due volte, i medici avevano deciso di dimetterlo: erano le 12.30 del 30 giugno del 2015. Una volta tornato a casa, l'uomo si era sdraiato sul divano, per riposare e poco dopo, la moglie si accorse che il marito rantolava. Altra chiamata all'ambulanza. Ma questa volta non ci fu nulla da fare.

Ma qualcosa non quadrava e, poco prima dei funerali, i familiari decisero di sporgere denuncia contro ignoti, per malasanità. Infatti, secondo quanto racconta la figlia, dagliesami effettuati in ospedale, il valore della troponina, che indica il rischio di infarto, risultava basso nel primo controllo, ma alto nel secondo: "Non dovevano dimetterlo: se avessero visto il secondo dato non lo avrebbero mai lasciato andare a casa. Ritirando la cartella clinica di mio padre, un amico medico notò subito l’anomalia di quel valore: da lì la nostra volontà di saperne di più".

L'autopsia aveva rivelato che Arcelli era morto in seguito "ad arresto cardiaco per sindrome coronarica acuta, non diagnosticata, e dimissione precoce del paziente, incomprensibilmente, al momento in cui giunse il risultato del secondo controllo". Così la possibilità di sopravvivenza si è ridotta dall'80 al 20 per cento.

Ma ora, dopo tre anni di indagini e accertamenti, sembra che finalmente verrà fatta giustizia per Enrico Arcelli: il 27 marzo del prossimo anno, "prenderà il via il

processo davanti al gip, con il rinvio a giudizio per omicidio colposo a carico di un medico del pronto soccorso dell’ospedale di Olbia, dove il professore arrivò in ambulanza quel 30 giugno di tre anni fa".

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