Cronache

Arezzo, il sindaco regala un presepe a asilo che si è rifiutato di farlo

Il sindaco di Arezzo, Alessandro Ghinelli, e l'assessore Lucia Tanti portano il presepe ad un asilo: "Inaccettabile non farlo per motivi ideologici"

Arezzo, il sindaco regala un presepe a asilo che si è rifiutato di farlo

Una battaglia a favore del presepe. La giunta comunale di Arezzo, la città di Maria Elena Boschi, da sempre fortino della sinitra e alle ultime elezioni sotto la guida del centrodestra, ha decisio di donare un presepe ad un asilo nido che si era rifiutato di allestirlo a scuola.

La risposta dell'educatore

"Sentirmi rispondere da un educatore di una scuola comunale che il presepe non è stato volutamente fatto per ragioni di tipo culturale, è una cosa che non posso accettare", dice l'assessore alla Scuola e Politiche Sociali Lucia Tanti. "Questo è il mio terzo Natale da assessore - continua Lucia Tanti - e negli anni passati questa richiesta per me del tutto ovvia e assolutamente scontata non aveva mai ricevuto una opposizione ideologica, travestita da paccottiglia culturale".

Presepe simbolo dell'Europa

Il presepe, dunque, come simbolo della cristianità e delle tradizioni italiane. Come la giunta di Arezzo, anche quella di Sesto San Giovanni aveva deciso di donare una natività a tutte le scuole. "Le osservazioni che faccio sono due - continua l'assessore - la prima è di metodo, le scuole comunali sono, appunto, di titolarità comunale e le valutazioni circa gli indirizzi culturali spettano alla Giunta. La seconda invece è di merito ed è infinitamente più importante. In un momento storico nel quale si pone la necessità di integrare culture e religioni diverse".

La mossa del sindaco

Sul caso si è espresso anche il sindaco aretino, quell'Alessandro Ghinelli già balzato agli onori della cronaca per aver dato il via ad una riforma nell'assegnazione delle case popolari che ha portato la percentuale di italiani negli alloggi comunali al 75%. "Decidere di gettare alle ortiche proprio la nostra cultura e tradizione rappresenta il più debole e pericoloso atteggiamento verso se stessi e verso gli altri", dice il primo cittadino. "Non saremo mai rispettati se non inizieremo a rispettarci e se daremo esempi educativi culturalmente infondati calpestando le tradizioni millenarie dell'Occidente in ossequio ad un relativismo peraltro non richiesto e che se richiesto sarebbe da rifiutare". Da qui l'idea di portare il bambinello con Giuseppe e Maria nell'asilo che si era rifiutato di farlo. "Il presepe è un simbolo che ha due connotazioni precise, una di natura religiosa, e si può condividere o meno, l'altra di natura culturale e rappresenta un punto fermo anche per i non credenti".

A dimostrazione della bontà delle loro tesi, il sindaco e l'assessore portano un esempio concreto: "Se si contesta il simbolo in maniera ideologica, dovremmo avere anche la coerenza di rinunciare alle festività che questo comporta - dice Tanti - e quindi da questo educatore mi aspetto la sua presenza presso gli uffici del Comune anche nei giorni dedicati alle festività natalizie".

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