Manfredo Bianchi è un ingegnere prestato all'insegnamento nell''Istituto Zaccagna di Carrara. Nei giorni scorsi si è dedicato ad un po' di trekking in montagna, scalando la veta del monte Vica. Una volta in cima ha estratto il vessillo che portava con sè, una bandiera della Repubblica di Salò, e si è scattato una foto. Apriti cielo.
L'immagine pubblicata su Facebook ha provocato un polverone di polemiche. Vuoi perché Carrara è città medaglia d'oro per la Resistenza o vuoi che tra pochi giorni si commemora la strage di Vinca (173 civili uccisi dai nazisti nel 1944), ma l'Anpi e molti altri hanno protestato per quella foto con il Tricolore arricchito dall'aquila imperiale. Bianchi in realtà non è solo un professore. È stato candidato sindaco per Fratelli d'Italia, ex coordinatore di An in comune, su Facebook mostra senza remore lo scatto che lo ritrae mentre fa il saluto fascista di fronte alla tomba di Mussolini.
Lui, dopo le polemiche, non si scompone. "Penso di avere esercitato il diritto di opinione e non credo di aver commesso alcun reato", ha detto al Tirreno. "Avere esposto la bandiera dei repubblichini e avere decantato il fascismo è un reato - ha attaccato invece Alessandro Conti, presidente dell'Anpi di Carrara - Il prefetto e chi di dovere prendano i provvedimenti del caso. Il fatto che sia un insegnante è un’aggravante e Bianchi dovrebbe essere allontanato dalla scuola".
Lo difendono invece i colleghi di centrodestra: "Queste manifestazioni ti possono mettere nei guai - afferma Mauro Lorenzoni, consigliere comunale - la foto non doveva andare su Facebook ma la Costituzione va rivista, perché si devono condannare tutti i regimi totalitari, non solo il fascismo. Quanto a Manfredo, posso dire che se tutti i fascisti e gli antifascisti fossero stati come lui, allora l'Italia sarebbe un posto migliore".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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