Cronache

Al Baobab fischi e insulti per la deputata della Lega

La deputata leghista Barbara Saltamartini, arrivata nella tendopoli allestita dal centro Baobab a via Cupa per un sopralluogo con i residenti, è stata contestata duramente da migranti e volontari

Al Baobab fischi e insulti per la deputata della Lega

Fischi e gestacci. È stata accolta così nella tendopoli di migranti in via Cupa, a Roma, gestita dall’ex centro Baobab, la deputata della Lega Nord, Barbara Saltamartini.

Un’ospite sgradita sia per i volontari, sia per i migranti, che, dalle tende hanno iniziato a fischiare la deputata, che ha attraversato la tendopoli, invitata da alcuni residenti, per verificare le condizioni del "campo profughi" che ormai da più di un anno è stato allestito in questa traversa di via Tiburtina. Alcuni migranti hanno quindi tirato fuori delle banane e si sono rivolti contro la deputata e i residenti con gestacci e versi (guarda il video).

Centinaia di migranti, in transito per la Capitale, dormono da mesi in condizioni al limite, in questa via privata che, denunciano i cittadini, è stata in questo modo, di fatto, “espropriata”. La deputata della Lega Nord ha sottolineato il silenzio delle istituzioni sulla vicenda che da alcune settimane ha raggiunto il carattere di una vera e propria emergenza alla quale la nuova amministrazione comunale sta tentando di dare una risposta. La Saltamartini ha attaccato quindi proprio la Giunta della neo sindaco Raggi, che, dice la deputata della Lega, “ha voluto incontrare i volontari del Baobab, ma ha rifiutato di ascoltare le ragioni dei residenti”.

I migranti e i volontari del centro, secondo la Saltamartini, “occupano”, di fatto, “una via privata”, provocando disagi ai cittadini, sia dal punto di vista della sicurezza, “le donne hanno paura a passare di sera per la strada occupata dalle tende", sia da quello del decoro. “Molte attività stanno per chiudere perché nessuno vuole più passare di qua”, fanno eco i residenti. “Non sappiamo da dove provengano i migranti che sono ospiti qui”, continua la deputata leghista, “perché molti di loro non vogliono farsi identificare, parte perché vogliono presentare la richiesta d’asilo altrove ma molti forse per altre ragioni”. Quello che è certo è che una situazione del genere, che, secondo la Saltamartini, “alimenta un conflitto sociale tra queste persone, molti dei quali sono rifugiati, e i cittadini”, e per questo motivo “non può proseguire”.

La tensione è salita ulteriormente quando alla delegazione composta dai cittadini residenti nella via e dalla deputata leghista, si è aggiunto anche Simone Di Stefano di Casa Pound. Non ci sono stati però particolari problemi.

Solo quando la deputata della Lega e i cittadini si sono allontanati, i migranti e i volontari del centro, che stanno pressando l’amministrazione capitolina per ottenere in concessione un immobile nei pressi della stazione Tiburtina per poter accogliere i migranti stanziati a via Cupa, hanno applaudito e proseguito con una festa che era stata organizzata per i migranti dagli attivisti.

Commenti