Si chiama "Rapid Risk Assessment" ed è un documento, aggiornato al 5 dicembre, con cui l'osservatorio epidemiologico della Regione Puglia, insieme al dipartimento di Prevenzione Asl di Bari, rende nota la situazione in Puglia sul focolaio di morbillo.
Un dato rassicura: "c'è un'incidenza oltre sei volte inferiore - spiega il documento - rispetto alla media nazionale, nettamente al di sotto di quella registrata in altre regioni italiane". La situazione riguarda, quindi, la diffusione contagiosa del virus che comporta lo sviluppo della malattia. Certo, però, non sono stati pochi i casi recenti di morbillo in tutta la Puglia.
Nei mesi di ottobre e novembre 2018, come si legge sempre nel report, sono stati segnalati al sistema di sorveglianza integrata morbillo-rosolia della Regione Puglia quattordici episodi di sospetto contagio del virus (comprendendo anche quelli della rosolia). Uno è stato subito smentito, ma degli altri tredici, nove sono stati confermati dai laboratori di riferimento e sono da ricondursi allo stesso focolaio familiare.
Il caso indice, secondo le indagini, è stato quello di una bambina di 8 anni, non vaccinata contro il morbillo (nonostante i ripetuti inviti e solleciti della Asl, come evidenziato nel documento reso noto), che il 23 ottobre scorso è stata ricoverata all'ospedale pediatrico "Giovanni XXIII" di Bari. Sintomo della piccola: una febbre persistente. Dopo di lei, sono stati ricoverati il fratello di 11 anni, l'1 novembre scorso, non vaccinato per una terapia corticosteroidea ad alto dosaggio, ed il cugino di 16 anni, ricoverato il 6 novembre, anch’egli non vaccinato.
Poi ci sono stati altri due casi di morbillo che hanno riguardato un bambino di 22 mesi non vaccinato (con prenotazione dell’appuntamento per il 25 ottobre 2018), che era stato ricoverato per una otite nello stesso ospedale dei primi tre (il nosocomio pediatrico Giovanni XXIII) negli stessi giorni in cui era ricoverata la bambina di 8 anni, ed un bambino di 12 mesi, non ancora vaccinato, ricoverato per una bronchite negli stessi giorni in cui era in ospedale il fratellino della bimba considerata il caso indice nell'indagine.
Altri due bambini, rispettivamente di tre anni e nove mesi, avrebbero contratto il virus perché ricoverati per altri motivi negli stessi giorni del cugino del caso indice. Non si sono ammalati solo bambini, ma anche un ragazzo di 20 anni, impiegato nell’ospedale pediatrico di Bari, anche lui mai vaccinato ed una donna di 43 anni, non vaccinata, madre di due bambini (vaccinati) che si erano recati all'ospedale Giovanni XXIII per una visita specialistica nei giorni di degenza della bambina di 8 anni. Entrambi gli adulti sono stati poi ricoverati al Policlinico di Bari.
Per quanto la Puglia non sia nella top ten delle regioni più colpite dal virus in questione, è comunque un esempio di come sia
importante vaccinarsi, non solo per la propria salute, ma anche nel rispetto degli altri.Altri due adulti (due donne di 37 e 21 anni), hanno poi contratto il virus, ma non sono da collegare al caso della bambina di 8 anni.
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