Cronache

"Non buca i vaccini". La verità su Omicron 2

Bassetti spiega che per i soggetti che hanno ricevuto due dosi di vaccino e sono guariti dal virus sarebbe necessaria anche la dose booster

"Non buca i vaccini". La verità su Omicron 2

Il professore Matteo Bassetti è tornato a parlare della variante Omicron 2 asserendo di non trovarla così aggressiva. Il direttore della Clinica di Malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova, all'Adnkronos Salute, ha spiegato: "La variante Omicron 2 non mi pare così aggressiva, è molto contagiosa e l'aumento dei casi è la prova. Può recidivare nel 3-4% dei casi. Omicron rispetto a Delta, secondo uno studio pubblicato su 'Cell', fa produrre un numero di anticorpi dieci volte inferiore, in qualche modo è in grado di colpire più volte anche a distanza ravvicinata. I contagi cresceranno ancora ma non ci saranno le forme gravi".

A chi serve la dose booster

Il medico genovese ha poi toccato l’argomento vaccini sottolineando che il ciclo vaccinale, con anche la somministrazione della dose booster, non è bucato dalla variante Omicron 2. Subito dopo ha però precisato che nel nostro Paese c’è molta parte della popolazione che ha ricevuto due dosi di vaccino anti-Covid e poi ha contratto la malattia. Bassetti ha quindi fatto un ragionamento: se è vero il fatto che con la variante Omicron 2 si ha una risposta immunitaria dieci volte inferiore, a questo punto per queste persone potrebbe essere necessario fare la terza dose anche dopo aver avuto l'infezione naturale. In particolare, nei soggetti più anziani e con comorbidità, sarebbe magari il caso che venga inoculata la dose booster anche se hanno contratto il virus in precedenza e sono poi guariti. Facendo il punto sulla attuale situazione epidemiologica e analizzando l’aumento dei casi, Bassetti non è dell’idea che ci troviamo di fronte a una quinta ondata.

Perché non si tratta di una quinta ondata

"Forse ad una prima ondata di una infezione completamente diversa rispetto a quella che abbiamo visto a gennaio-febbraio di quest'anno. Forse è la prima ondata di un virus depotenziato perché non è paragonabile alle precedenti quattro ondate e perché i nostri ospedali hanno pressione zero. Ovvero, questo aumento dei contagi non porta ad una malattia grave", ha precisato il professore che ha esaminato i numeri asserendo che l'incremento dei nuovi casi ha circa una quindicina di vita e quindi, se fosse una malattia grave, avremmo già dovuto vedere un aumento del numero anche riguardante i letti occupati nei reparti ordinari e nelle terapie intensive. Cosa che per il momento non si è verificata. In ultimo l’infettivologo ha specificato che i vaccini stanno funzionando molto bene, anche se si deve ancora monitorare la situazione e prestare attenzione.

Della stessa idea sembra essere anche il virologo Fabrizio Pregliasco dell'università di Milano che, ospite della trasmissione Agorà su RaiTre, ha parlato anch’egli degli effetti di Omicron 2 sull'aumento dei contagi.

Secondo l’esperto si tratta di una variante contagiosissima, ma l'effetto sulla nostra salute è minore grazie all'alta percentuale di persone che hanno ricevuto il vaccino anti-Covid.

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