Cronache

"Bianco di me..." il migrante lo offende e lui lo denuncia per "odio razziale"

Caso di razzismo ai danni di un italiano a Pescara. "Bianco e italiano di me..." sono le offese che un migrante ha rivolto contro l'esponente locale di Fratelli d'Italia Marco Forconi

"Bianco di me..." il migrante lo offende e lui lo denuncia per "odio razziale"

A Pescara sembra sia accaduto uno spiacevole episodio di razzismo ai danni di un italiano. “Ingiuriato davanti a decine di persone e apostrofato, senza alcun motivo razionale, con ‘bianco di me…’ e ‘italiano di me…’ da un extracomunitario”. Ecco come è iniziato l’anno nuovo per Marco Forconi, esponente di Fratelli d’Italia e titolare della libreria della stazione ferroviaria di Pescara. Ma anche vittima di un’improvvisa e incomprensibile aggressione verbale da parte di uno straniero.

Erano le 14:25 del 2 gennaio scorso. Il bar accanto all’atrio della stazione è quello scelto da Forconi per passare la pausa pranzo: “Mentre mangiavo un panino, una persona di colore mi ha chiamato, avvicinandosi alle mie spalle, urlando, gesticolando e offendendomi”. L’esponente di Fratelli d’Italia rimane di stucco ma non raccoglie le provocazioni. Si limita a segnalare lo straniero alla polizia ferroviaria che interviene e procede alla identificazione.

Il caso sembra chiuso, ma non lo è. “Ciò che mi è accaduto è talmente vile e ignobile – ragiona Forconi con il passare del tempo – che a distanza di giorni continua a disgustarmi”. Ed è proprio sulla base di queste considerazioni che, ieri, si è deciso a sporgere denuncia. E racconta: “Tramite il mio avvocato, in aggiunta ai reati che si potrebbero configurare nella fattispecie, chiederò anche l’imputazione per odio razziale”. “Non tollero minimamente – prosegue – che un immigrato, senza fissa dimora e senza lavoro, possa permettersi di offendere un cittadino italiano con quelle frasi così intrise di disprezzo ed intolleranza e continuare a passeggiare, impunemente e come se nulla fosse, sul nostro suolo nazionale. A casa mia, esigo rispetto”.

Insomma, conclude, “la legge è uguale per tutti e tutti gli uomini e le donne hanno gli stessi diritti e gli stessi doveri davanti ad essa, senza eccezioni”.

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