Sommerso dalle bollette del gas, per un totale di 14mila euro. E nessuno di Hera, l'azienda energetica che ha emesso quelle bollette, sarebbe intenzionato a spiegargli almeno il perché. È accaduto a Modena e la vittima della vicenda è un dentista.
Secondo quanto riporta La Gazzetta di Modena l'origine di questa storia risalirebbe a una bolletta arrivata nel settembre 2014 che segnalava consumi nel bimestre precedente (luglio e agosto) per 7.300 euro. Di questa somma, ben 6.800 erano di gas, il resto di luce e acqua. "Bisogna considerare - spiega il dentista alla Gazzetta di Modena - che non ho mai mancato di pagare una bolletta in vita mia e che abito con la mia famiglia in una casa di 150 metri quadrati. Il consumo di gas che mi era stato addebitato è quello di un hotel in piena stagione invernale. Come posso aver consumato tanto gas in estate?".
Per questo il dentista contatta per ben tre volte Hera e solo l'ultima volta, nel gennaio di quest'anno, e dopo una lettera dell'avvocato, arriva un tecnico per controllare. Gli comunicano che tutte le bollette precedenti sono state pagate e che la fatturazione si riferisce a un controllo fatto in sua assenza da un tecnico che aveva letto il contatore del gas in casa.
"Durante il controllo il tecnico sospetta che il contatore del gas sia difettoso. Mi spiega che è vecchio di almeno trent'anni e che a volte la rotella fa degli scherzi", prosegue il dentista. I tecnici Hera tornano a casa sua, gli smontano il contatore spiegandogli che è difettoso, glielo cambiano e portano via quello vecchio. Arriva una nuova bolletta nella quale non vengono scalati tutti quei metri cubi di gas, ma c'è uno sconto di soli 600 euro.
Al dentista sembra incredibile che Hera, pur consapevole del contatore difettoso, gli addebita le conseguenze del difetto. Nel frattempo l'uomo paga le successive bollette, e la fatturazione del gas torna normale. Ma a settembre arrivano dieci bollette in una volta. Tutte con importi diversi e motivazioni nebulose per un totale di 14mila euro. "Sono rimasto a bocca aperta - afferma il dentista - mi sembrava di sognare. Non sapevo più come affrontare questo incubo che ricominciava. Ho chiamato più volte Hera chiedendo un incontro.
Gli addetti del call center, per quanto gentili, ammettevano alla fine di ogni conversazione che non potevano farci niente, che la mia pratica era aperta ma non sapevano a chi dovevo rivolgermi. Mi sembra di avere a che fare con una scrivania vuota: non si riesce a sapere chi è il mio interlocutore".
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.