Bollo Auto, arriva la stangata: "Dal Pd una legge vessatoria"

Lino Ricchiuti, leader del Popolo delle Partite Iva, attacca: "Con l'emendamento del Pd il Fisco si appiglia al Bollo Auto"

Bollo Auto, arriva la stangata: "Dal Pd una legge vessatoria"

L’emendamento presentato dal Pd, primo firmatario Francesco Ribaudo prevede che a partire dall’anno 2018 le officine preposte alla revisione obbligatoria dei veicoli soggetti a tale norma, dovranno verificare se i rispettivi proprietari sono in regola con il pagamento del cosiddetto Bollo Auto. Altrimenti chi non ha pagato, non potrà fare la revisione.

I veicoli dovranno altresì risultare anche in stato di “Non Fermo Amministrativo”, pena la mancata ammissione alla revisione periodica. Il proprietario sarà quindi obbligato ad effettuare i pagamenti mancanti per le quote relative al Bollo e a sanare tutte le pendenze che hanno determinato il fermo amministrativo del mezzo.

"Tale emendamento – spiega Lino Ricchiuti presidente nazionale del movimento politico "Popolo Partite Iva" - era stato già bocciato a Novembre, dopo una nostra forte e vibrante protesta, ricevendo il parere negativo del relatore al disegno di legge di Bilancio. Le due tasse hanno natura diversa: mentre il bollo è una tassa di proprietà, la revisione è una tassa di circolazione senza la quale non si può circolare". E quindi metterle insieme risulta una forzatura innaturale.

Un emendamento che rischia solo di peggiorare le cose? "È una misura superficiale, offensiva e soprattutto vessatoria - attacca Ricchiuti - dà per scontato la volontarietà dell’automobilista di non aver adempiuto al pagamento del Bollo Auto o di altre imposte che ne abbiano determinato il fermo amministrativo". Ma non sempre il mancato pagamento è sinonimo di evasione. Anzi: spesso dietro si annidano anni di difficoltà economiche. "Chi non ha pagato è perché non poteva pagare - spiega Ricchiuti - non certo perché lo ha fatto di proposito. Gli evasori, contro i quali siamo schierati sempre e comunque, sono da ricercare in altri ambiti".

In questo modo rischiano di finire nella morsa del Fisco il fruttivendolo, il panettiere, l’artigiano, il piccolo autotrasportatore, il macellaio, l’agricoltore, il fioraio. "Gente comune che si alza alle 4 del mattino per iniziare la loro quotidiana attività lavorativa e che riesce a portare a casa a malapena i soldi per mangiare", aggiunge il leader del movimento politico del Popolo delle Partite Iva. "Parliamo di persone che magari hanno perso il posto di lavoro a causa della crisi e che avevano contratto un mutuo per la casa o un piccolo finanziamento per l’acquisto di piccoli beni. Si dimenticano delle migliaia di piccoli imprenditori che si sono suicidati a causa della pesante mano del fisco?".

"Molti cercheranno la via del suicidio - aggiunge Ricchiuti - perché avranno perso fiducia in se stessi e si sentiranno inutili e falliti; perderanno ogni contatto affettivo con la propria famiglia. Uno Stato degno di tale nome aiuta i cittadini cercando di venir loro incontro".

E pensare che Matteo Renzi, nel marzo del 2016, aveva promesso di abolire il Bollo Auto.

"Vogliamo ricordare che in Francia, il costo del Bollo Auto si dimezza al 5° anno di possesso del mezzo sino ad azzerarsi al compimento del 10° anno?". Ricordiamolo. "Ma intanto lo Stato ancora una volta - conclude Ricchiuti - sta per voltare le spalle ai suoi cittadini".

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