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Brasile, le rivolte in carcere negli ultimi 30 anni

Sono tantissimi gli episodi di violenza che hanno caratterizzato le prigioni brasiliane, così come i casi di decapitazione

Brasile, le rivolte in carcere negli ultimi 30 anni

La sanguinaria rivolta nel carcere di Manaus, costata la vita ad almeno sessanta persone, di cui alcune decapitate e gettate dalle finestre, è solo l'ultimo di una serie di rivolte avvenute in Brasile negli ultimi trent'anni.

Il 20 luglio 1987, dopo un tentativo di evasione di massa, trenta persone muoiono nel carcere Carandiru di San Paolo. Nel 1988 muoiono altri trentuno detenuti nel carcere di San Paolo. Il 9 e 10 aprile 1989 dieci morti e altrettanti feriti nella rivolta di trecentoquaranta detenuti che prendono centoquaranta parenti in ostaggio nel carcere di Carumbe, a Cuiaba, capitale dello Stato di Mato Grosso.

Il 26 luglio 1992 almeno undici detenuti e un ispettore di polizia muoiono nella rivolta al commissariato di São João de Meriti, nello Stato di Rio de Janeiro. Il 2 ottobre 1992 almeno centoundici carcerati muoiono e oltre cento rimangono feriti in una rivolta nel carcere Carandiru di San Paolo. Il 18 febbraio 2001 sono diciaessette le persone morte e decine quelle ferite in seguito a una rivolta simultanea a San Paolo (dove oltre tredicimila persone vengono prese in ostaggio da venticinquemila detenuti in ventinove carceri dello Stato, tra cui quello di Carindiru).

Il 2 gennaio 2002 muoiono quarantacinque persone durante uno scontro tra bande nel carcere Urso Branco, a Porto Velho. E poi il 28 settembre 2002 quando almeno dieci persone muoiono uccise da altri detenuti nella rivolta nel carcere di Embu das Artes, nello Stato di Sao Paulo. Dal 18 al 23 aprile 2004 sono quattordici i detenuti che vengono uccisi, la maggior parte dei quali decapitati, dopo una rivolta di sei giorni nel carcere di Urso Branco, a Porto Velho.

Il primo giugno 2004 trentaquattro persone muoiono, quindici delle quali decapitate, nel carcere di Benfica, Rio de Janeiro, in una rivolta tra bande durata sessanta ore. Tra il 12 e il 16 maggio 2006, in una delle rivolte peggiori della storia del Paese, muoiono centotrentatre persone a San Paolo, in seguito a una serie di attacchi a commissariati e rivolte simultanee in ottanta prigioni, ordinate dal Primer Comando de la Capital, gruppo che controlla il crimine organizzato.

Il 23 agosto 2007 almeno venti persone muoiono in una rivolta con incendio causata da scontri tra bande nel carcere di Ponte Nova, nello Stato di Minas Gerais. Il 21 e 22 maggio 2016 diciotto persone perdono la vita in rivolte scoppiate in cinque carceri dello Stato di Ceará, in coincidenza con uno sciopero degli agenti penitenziari. Il 16 ottobre 2016 dieci detenuti muoiono in uno scontro tra bande rivali nel carcere di Monte Cristo, a Boa Vista.

Il giorno seguente altre otto persone perdono la vita nelle violenze scoppiate nel carcere regionale Enio dos Santos Pinheiro, a Porto Velho. Entrambi gli episodi hanno come protagonisti i membri delle bande note come Comando Vermelho e Primer Comando de la Capital.

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