Brescia, la ragazza che ha travolto il bimbo: "Pensavo di aver preso un paletto"

La versione della ragazza che non ha prestato soccorso dopo aver scaraventato un passeggino sull'asfalto: "Non avevo una buona visuale a causa della brina"

Brescia, la ragazza che ha travolto il bimbo: "Pensavo di aver preso un paletto"

È rimasta scioccata la ragazza di 22 anni che è stata fermata dopo aver investito un bambino di 2 anni mentre era sul passeggino in via Achille Grandi a Coccaglio, in provincia di Brescia. Gli agenti della polizia locale e i carabinieri l'hanno raggiunta nella serata di martedì mentre stava svolgendo il turno di commessa al centro commerciale Le Porte Franche di Erbusco; successivamente - su disposizione del pm Ambrogio Cassini - è stato formalizzato il fermo nei suoi confronti. La giovane ora è agli arresti domiciliari con delle accuse davvero pesanti: lesioni gravissime e omissione di soccorso aggravata dalla fuga.

Stando ai riscontri sarebbe stata proprio lei ad accelerare piuttosto che fermarsi dopo l'impatto avvenuto mentre stava attraversando la direttrice Brescia-Bergamo che divide il paese. Nel frattempo la mamma stava attraversando sulle strisce pedonali per raggiungere la scuola materna e si è vista scaraventare il passeggino con dentro il piccolo a diversi metri sull'asfalto: miracolosamente lei e la figlia Ishaan di 4 anni sono rimasti illese. Dall'ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo fanno sapere che il bimbo resta ricoverato in terapia intensiva con prognosi riservata, in condizioni gravi ma stabili; ha riportato un forte trauma cranico.

La versione della ragazza

L'autista che ha causato l'incidente si è detta sconvolta per quanto accaduto, poiché non immaginava di aver colpito un passeggino: "Non posso crederci. Ero convinta di aver urtato un paletto". E perciò avrebbe proseguito la marcia, accelerando, e senza prestare soccorso al piccolo che invece era stato scaraventato per terra. La ragazza, come riporta il Corriere della Sera, si è così giustificata: "In quel momento non avevo una buona visuale a causa della brina che si era formata sul parabrezza, peggiorata ulteriormente dal riflesso del sole sul vetro". Per tale motivazione non sarebbe riuscita a "vedere bene la strada". In attesa dell'udienza di convalida davanti al gip si trova ai domiciliari; al momento l'avvocato che la assiste d'ufficio preferisce non rilasciare alcuna dichiarazione.

Un ruolo fondamentale l'ha giocato la testimonianza della madre, che ai primi passanti e ai soccorritori ha ripetuto più volte convinta: "È stata una macchina piccola e blu".

Al vaglio sono passate le immagini riprese dalle videocamere di sorveglianza: una privata ha immortalato il passaggio di una Fiat 500 proprio di quel colore; un'altra invece ha ripreso la targa. Si è così giunti alla proprietaria: sul paraurti vi è un segno compatibile con l'impatto.

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