Bufera su Corbyn: niente donne nei ruoli chiave

«Stiamo ricevendo una buona dose di merda, fuori da qui, sulla questione delle donne. Facciamo Angela primo segretario di Stato». Le parole svelate da un giornalista di SkyNews e pronunciate mentre era in corso una conversazione tra Jeremy Corbyn e il capogruppo Rosie Winterton (ma la frase sarebbe di una terza persona, una voce maschile che si è inserita fra i due) proverebbero che la decisione di nominare Angela Eagle segretario di Stato sarebbe solo una pezza (la prima) messa dal neo-eletto leader del Labour per frenare le polemiche sul nuovo esecutivo ombra appena nominato da «Jez» il rosso. Tante donne sì - sono 16 su 31 - ma troppo poche nei ruoli chiave: è questa la critica più pesante mossa da più parti all'annuncio della nuova squadra di opposizione al governo conservatore di David Cameron. Ed ecco che la decisione di affidare ad Angela Eagle, 54 anni, deputata da 23, il doppio ruolo di ministro ombra del Commercio e segretario di Stato (la persona che può sostituire il leader durante i question time , cioè i feroci confronti, in Parlamento, con il primo ministro) sembra più una toppa al nuovo abito che Corbyn ha costruito in poche ore per il suo nuovo Labour. Una mossa all'ultimo minuto per placare la fila di fuoco partita ai danni di Corbyn «il rosso».

I tre posti principali sono andati tutti a uomini: John McDonnell Cancelliere dello Scacchiere, Andy Burnham, (sconfitto da Corbyn alle primarie) all'Interno, e Hilary Benn agli Esteri. Con Tom Watson eletto vice leader, tutti i cinque posti in cima alla gerarchia del partito sono in mano a uomini. Janet Royall, capo dell'Opposizione alla Camera dei Lord durante l'era dello sconfitto Ed Miliband, si dice «preoccupata e sgomenta».

Eppure l'impressione è che la fronda interna al partito abbia cominciato a cogliere la prima occasione per colpire il nuovo leader, eletto con il 60% dei voti dalla base ma mal digerito dalla vecchia guardia fedele al Labour di Blair. Così alla fine la polemica, a nomine fresche, è più sul colore del nuovo esecutivo che sulla sostanza.

Con la destra molto più preoccupata, invece, per la scelta di John McDonnell, responsabile della campagna elettorale di Corbyn e socialista di vecchia scuola, che a proposito della Thatcher ha

detto: «Tornerei agli anni Settanta e la ucciderei». E della riforma del Welfare: «Nuoterei fra il vomito per votare contro questa legge. E mi sa che, a sentire i discorsi nauseanti in suo sostegno, dovrò proprio farlo».

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