Cronache

"Così guadagniamo senza pagare le tasse". Il business abusivo delle bottigliette d'acqua per i turisti

Centinaia di bottigliette d'acqua ghiacciata nascoste nei cespugli o nei cassonetti pronte per essere vendute ai turisti: ecco come funziona il nuovo business degli abusivi a due passi dal Campidoglio

"Così guadagniamo senza pagare le tasse". Il business abusivo delle bottigliette d'acqua per i turisti

A Roma è una giornata come tante. Il sole di luglio è già alto e si riflette sul marmo dei monumenti. Migliaia di turisti stranieri con le spalle arrossate calpestano l’asfalto infuocato tra il Campidoglio e Piazza Venezia. Un bengalese li rincorre offrendo bottigliette d’acqua gelata per ristorarsi dall’afa. Nella busta di plastica che porta con sé avrà una ventina di bottigliette di minerale che finiscono nel giro di dieci minuti. Il tempo di piazzare le ultime due boccette, si sistema la busta vuota in tasca, e sale veloce le scale che portano alla basilica di Santa Maria in Ara Coeli. Qui, da uno dei cespugli di fiori che adornano la scalinata, tira fuori una nuova scorta di bottigliette ghiacciate. E il commercio, ovviamente abusivo, ricomincia.

Acqua ghiacciata ai turisti: il nuovo business degli abusivi

Con l’arrivo della bella stagione, infatti, a Roma è nato un nuovo business. Quello delle bottigliette di acqua minerale da mezzo litro che gli irregolari vendono ai turisti sotto gli occhi della statua equestre di Marco Aurelio, a pochi metri dagli uffici della sindaca. Sotto il Campidoglio, infatti, di venditori abusivi ce ne sono almeno cinque e se ci spostiamo verso piazza Venezia il numero aumenta. Ma è al Colosseo che i turisti vengono braccati da decine di bengalesi che tirano fuori dalle buste di plastica blu il loro prodotto rinfrescante. A frotte si avvicinano ai visitatori che si riparano all’ombra dell’arco di Costantino. E i turisti sembrano gradire. “È fresca, sigillata, fa caldo e quindi l’ho comprata”, si giustifica una donna americana quando le facciamo notare che si tratta di un commercio illegale. Scommettiamo, però, che se avesse saputo da dove proviene quella bottiglietta, probabilmente ci avrebbe pensato due volte prima di acquistarla.

Bottigliette nascoste nei cespugli sotto il Campidoglio

Dietro al commercio dell’acqua minerale, infatti, c’è un'organizzazione ben strutturata. L’acqua la comprano nei minimarket dei connazionali o nei supermercati e ogni mattina migliaia di bottigliette congelate vengono scaricate con dei furgoni nei pressi delle principali attrazioni turistiche. Per mantenerle fresche gli irregolari le nascondono tra la vegetazione, nei cassonetti dell’immondizia e addirittura nei tombini, in condizioni igieniche al limite. Le bottiglie si scongelano durante l’arco della giornata e così sono pronte per essere prelevate all’occorrenza e vendute (guarda il video). “Una bottiglietta la paghiamo venti centesimi”, confessa uno di loro, “il prezzo finale è di un euro per gli italiani, mentre ai turisti le vendiamo a due o tre euro”. Il tutto, ovviamente, esentasse.

Troppi irregolari e vigili con pochi mezzi

La Polizia Locale cerca di arginare il fenomeno, ma le forze in campo sono sproporzionate. Gli abusivi sono quasi duecento, disperati e ben organizzati. Tra loro ci sono vere e proprie vedette che con il cellulare segnalano la presenza delle volanti dei vigili. I “vu comprà” vanno a nascondersi, ma appena la municipale si allontana tornano immediatamente al loro posto. E gli affari proseguono. L’unico deterrente efficace è rappresentato dal servizio motociclette della Polizia Locale di Roma Capitale. Per tutto il giorno, infatti, vediamo i motociclisti fare la spola sotto il sole cocente, fermando gli ambulanti e sequestrando decine di carichi di bottiglie. Controllarli tutti, però, è impossibile. I mezzi, infatti, sono pochi e i venditori tantissimi. Uno dei tre motociclisti in servizio ferma un gruppetto di abusivi. Sono tutti bengalesi e con permesso soggiorno illimitato concesso per “lavoro autonomo”. Ma il lavoro, ovviamente, non ce l’hanno. E neppure i soldi per pagare la sanzione amministrativa di oltre cinquemila euro che rischiano per il commercio abusivo di bottigliette. “Una volta mi hanno fatto la multa”, ci racconta uno di loro. “L’hai pagata?”, chiediamo. “Ovviamente no, dove pensi che trovi i soldi”. Insomma, con la capitale in piena crisi idrica e i nasoni che restano a secco a fare affari d’oro sono, come sempre, gli abusivi.

In barba alla legalità e alla salute dei cittadini.

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