Il Comune finanzia il Gay pride, scoppia la polemica a Salerno

Nel mirino di Popolo della Famiglia e Lega lo stanziamento di 2.500 euro da parte del Comune: "Dare i soldi alle famiglie in difficoltà"

Il Comune finanzia il Gay pride, scoppia la polemica a Salerno

Manca un mese al Gay Pride ma a Salerno è già esplosa la polemica: nel mirino di Lega e Popolo della Famiglia finisce il contributo erogato dal Comune per l’organizzazione della manifestazione, in programma il 25 e 26 maggio prossimi al Lungomare Trieste.

Il caso era stato sollevato, nelle scorse ore, dal Popolo della Famiglia salernitano che in una nota ha parlato della concessione di una somma pari a 2.500 euro e dell’inopportunità di tenere l’evento al centro della città. In una nota, riportata da Repubblica di Napoli, Raffaele Adinolfi, dirigente provinciale del movimento vicino a Mario Adinolfi, spiega: “Mentre a Novara si nega il patrocinio morale al Gay Pride, a Salerno non solo viene concesso il Lungomare Trieste (mentre De Luca, con equilibrio, concesse il più discreto Parco Pinocchio) ma viene erogato un contributo di 2.500 euro. Siamo sicuri che i cittadini siano contenti di come il sindaco arcobaleno ha deciso di usare i soldi pubblici presi dalle tasche dei salernitani?”

Ancora più dura la reazione della Lega che in una nota firmata dai dirigenti Mariano Falcone e Cristian Santoro insieme al consigliere comunale Giuseppe Zitarosa, chiamano il mondo cattolico e l’area del centrodestra alla mobilitazione: “È notizia di queste ore che il Comune di Salerno senza interpellare nessuno, elargirà un contributo di 2.500 euro per il Gay Pride, manifestazione di sapore carnevalesco, che sfilerà per le strade della città nelle prossime settimane mettendo alla berlina chi vive in modo legittimo la propria sessualità, di qualsiasi tipo sia, con rispetto e dignità, nel proprio privato”. E ancora: “Ribadiamo ancora una volta che i soldi pubblici debbono essere utilizzati per dare servizi ai cittadini e per le famiglie in difficoltà così come ribadiamo che quelli che sono i diritti naturali e fondamentali delle famiglie vanno difesi gridando forte il nostro no a quelle che sono definite unioni civili, alle adozioni di bambini da parte di coppie gay ed a qualsiasi tipo di teoria gender".

Quindi l'appello dei leghisti: "Invitiamo le autorità ecclesiastiche, le forze politiche del centro destra, le associazioni in difesa della vita e della famiglia, le autorità e le associazioni cattoliche a prendere una posizione netta e chiara ribadendo che non siamo contrari al diritto di manifestare e di esporre le proprie idee ma siamo contrari all’utilizzo di soldi pubblici per

una sfilata carnevalesca in pieno giorno con espliciti richiami sessuali dal gusto scandalistico e provocatorio come abbiamo ampiamente avuto modo di constatare in questi anni ovunque queste iniziative siano state fatte”.

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