Piatti e bottiglie rotte giù dalla finestra, accompagnate da grida e botte. La scorsa notte, il rione Pilastro di Bologna si è svegliato per una maxi rissa tra due famiglie, una italo-marocchina e una di origine serba.
Un furgone, adibito a camper, era stato dato alle fiamme. E ci sarebbe propiro l'incendio all'origine della rissa, che ha coinvolto una 50 di persone, radunatesi in strada. Secondo quanto riporta il Resto del Carlino, protagonisti della zuffa sono state una famiglia di serbi, composta dal padre 50enne e da due figli, 19 e 31 anni, e una coppia italo-marocchina. A dare il via al litigio il rogo del furgone, intorno alle 23.45: secondo il 50enne serbo, a dargli fuoco sarebbe stato, per vendetta, il marocchino, che accusava il serbo di avergli rubato un cappotto. Così, tra un accusa e un insulto, si sono ritrovate in strada una cinquantina di persone, mentre dall'alloggio Acer dove vinono, i serbi avrebbero iniziato a lanciare in strada di tutto, provocando anche danni alle automobili parcheggiate.
Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco, che hanno domato l'incendio del fugone, e la polizia, che ha cercato di placare gli animi. Quattro le persone denunciate per rissa e danneggiamento e una quella arrestata: si tratta del 19enne, intervenuto nonostante fosse ai domiciliari per spaccio. È stato quindi fermato per evasione. Secondo AdnKronos, le persone protagoniste della zuffa erano già conosciute dalle forze dell'ordine per vari reati.
Sulla vicenda è intervenuto Simone Borsari, presidente del Quartiere San Donato: "Mi auguro – ha detto, secondo il racconto del Resto del Carlino – che Acer, in tempi brevi, mandi via queste famiglie dagli alloggi. Il Pilastro non può pagare scotto di quattro o cinque famiglie che provocano solo disordini, danneggiando tutti gli altri residenti e un percorso di rinascita che il Quartiere sta affrontando, con risultati, ma anche sacrificio". Pronta la risposta del presidente dell'Acer, che ha annunciato di avviare "della indagini e, appena avremo in mano le denunce, ci muoveremo con le procedure per far decadere il diritto alla casa popolare".
Ha commentato il caso anche la candidata leghista alla presidenza della Regione Emilia Romagna,Lucia Borgonzoni, sottolineando che con la "cura Pd", "la situazione, dopo anni di mala gestione, è incandescente. Siamo vicini alle famiglie che - loro malgrado - stanno subendo gli effetti del caos generato da un'integrazione mancata e da politiche di insensata tolleranza".
Poi ha aggiunto: "Così il Pd si è occupato delle periferie? È questo il modello di integrazione del Partito democratico? La sinistra che parla di periferie dovrebbe almeno frequentarle, e non solo in campagna elettorale".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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