Il caro energia rischia di mettere a repentaglio la competitività delle aziende e la continuità industriale. Così Confindustria Brescia con Cgil, Cisl e Uil Brescia e Vallecamonica hanno voluto lanciare un appello congiunto alle istituzioni affinché si faccia presto. "In assenza di misure tempestive e strutturali che peraltro imprese e sindacato chiedono da tempo le ricadute sul mondo del lavoro potrebbero essere pesanti, in particolare a Brescia, capitale europea dell'industria - hanno scritto nell’appello inviato alle istituzioni nazionali e europee -. Intere filiere produttive sono in difficoltà, ma il problema coinvolge tutte le aziende. La preoccupazione è dunque forte e l'attenzione massima; il rischio di erosione dei mercati da parte dei principali competitor di altri paesi è concreto".
L'appello all'Ue
Per questo, Confindustria e sindacati bresciani hanno avviato un tavolo locale di confronto e monitoraggio e sono in prima linea, insieme, per chiedere una programmazione energetica nazionale in grado di evitare problemi di tenuta sociale ed economica per l'intero Paese, a partire dalla salvaguardia occupazionale. A Brescia il sistema di relazioni industriali, in questo scenario inedito e ormai insostenibile, è unito nel sollecitare tutte le forze politiche ad assumere un atteggiamento responsabile e coraggioso per dare risposte immediate e concrete, se necessario ricorrendo a risorse straordinarie, a supporto di imprese e lavoratori, anche sul fronte economico. "Serve una strategia lungimirante, che non si sviluppi solo nel breve termine, ma che sappia guardare al lungo periodo, coinvolgendo anche l'Unione europea - hanno spiegato -. Ciascuno dovrà fare la sua parte: solo così sarà possibile scongiurare la crisi e l'indebolimento del sistema industriale, anche bresciano, e tornare a parlare di rilancio economico in un contesto di coesione sociale".
A raccogliere l'appello l'eurodeputato della Lega, Angelo Ciocca: "L’Italia sta pagando a caro prezzo la politica demenziale del M5S sul metano. Costretti a varare misure di emergenza per contenere il costo dell’energia perché l’Italia è completamente dipendente dall’estero. E, oltre al danno, ora pure la beffa. La Ue deve intervenire".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.