Stia tranquillo l’amico Giuseppe De Bellis, che ieri su queste pagine ha difeso Cassano: non sono una vestale del politicamente corretto, e me la presi piuttosto con Berlusconi - proprio sul Giornale - quando disse «Meglio amare le belle donne che essere gay». Libero di pensarlo e di praticarlo, certo, ma un rappresentante delle istituzioni, un capo del governo, non è legittimato a dirlo.
Un calciatore, invece, è legittimato a sostenere in pubblico la stessa cosa? A voler fare i puri e duri, neanche: perché certamente dei fragili ragazzini persi dietro a un pallone tengono in maggior conto le opinioni di Cassano che quelle di Berlusconi. Del resto, che uno degli uomini più potenti d’Italia e uno dei più rozzi, che il presidente del Milan e un suo calciatore pensino la stessa cosa, è una cartina di tornasole abbastanza evidente sul pensiero del Paese riguardo a questo tema. E poi ci si chiede perché si stenta tanto a legittimare le unioni di fatto: si stenta perché, per «unioni di fatto», non si pensa alle tante coppie eterosessuali che hanno scelto di non sposarsi, ma ai «froci».
La mia vera curiosità, dunque, è perché l’uomo dal piede abile e dalle chiappe serrate abbia scelto proprio «frocio», fra i tanti termini a disposizione per definire un omosessuale. Gli farei torto, sottovalutando la forza del suo inconscio, se credessi che l’abbia scelto solo perché così si dice a Roma e lui a Roma ha tanto giocato. Probabilmente, invece, l’ha scelto d’istinto perché è il più offensivo: finocchio e ricchione («recchiune» nel dialetto della sua terra) sono semanticamente neutri, mentre frocio aggiunge un che di sgradevolezza fisica: floscio. Anche se, per la verità, l’etimologia della parola è incerta. C’è chi la fa venire da una distorsione del dialettale «franscese», perché per i romani i francesi sarebbero stati tutti froci; c’è chi la fa risalire al sacco dei lanzichenecchi, talmente «feroci» da non distinguere fra maschi e femmine nei loro stupri. Ma l’origine più probabile è proprio una distorsione romanesca di «floscio», a indicare sia una mollezza dei gay sia la loro incapacità di averlo «tosto» con le donne.
Cassano è più capatosta (dicono sempre in Puglia) che cattivo, non voleva offendere davvero. Dal suo punto di vista, tirava semplicemente le somme di una situazione: i froci son flosci, ovvero hanno un problema. Sarebbe forse troppo chiedergli che ne pensa, allora, di come viene governata la Puglia, guidata dal frocio Vendola; o la Lombardia, dove vive, governata da un Formigoni vergine e quindi certamente floscio, se non frocio, secondo il cassanopensiero.
Vabbè, cazzi suoi. Ma ora ci faccia un gol, caro Cassano. (Psssss: lo sa che uno dei portieri di Croazia e Irlanda è frocio? Me l’ha detto quel pettegolo di Cecchi Paone.)
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.