Incatenati davanti alla Prefettura per dire "no" ai migranti

L'iniziativa di Noi con Salvini a Salerno contro il piano di riparto: "Il governo vuole imporre quote di clandestini ma qui ci sono migliaia di disoccupati e senzatetto italiani a cui pensare". Appello a Mara Carfagna

Incatenati davanti alla Prefettura per dire "no" ai migranti

In catene davanti alla Prefettura per dire no al piano migranti. Questa mattina a Salerno hanno manifestato i militanti di “Noi con Salvini” per opporsi al progetto di accoglienza e ripartizione degli immigrati tra sessantasette Comuni della provincia.

La manifestazione s’è svolta in piena tranquillità davanti alla sede della Prefettura di Salerno. Le ragioni della protesta sono state affidate a un eloquente striscione – con su scritto “Prima gli italiani” – e quindi al gesto di Mariano Falcone, vice coordinatore regionale del movimento, che s’è incatenato a un segnale stradale.

Falcone spiega: “Ho deciso di incatenarmi, simbolicamente, per dire no alle imposizioni che il Prefetto vuole fare ai territori. Ha convocato sessantasette sindaci della provincia di Salerno per chiedere loro di dividersi 2.500 immigrati, sulla base del numero della popolazione dei singoli Comuni. Si sta esagerando. I nostri territori vivono una situazione allucinante, qui manca il lavoro, mancano le abitazioni. Non è possibile che il governo ci voglia imporre quote di clandestini, di persone che hanno commesso reati sul nostro territorio. Siamo qui per ribadire che riteniamo che debbano essere in considerazione prima le esigenze degli italiani”.

Il dirigente salviniano ha poi aggiunto: “Siamo qui per chiedere alle istituzioni e al Prefetto di pensare prima agli italiani”. E quindi ha chiamato in causa il centrodestra locale e l’ex ministro Mara Carfagna: “Siamo qui per lanciare un appello ai parlamentari del centrodestra, Cirielli, Cardiello, Fasano e Carfagna, ai consiglieri regionali Gambino e Paolino, affinché prendano posizione forte rispetto a questa situazione.

Per questione di giustizia debbano essere risolti i problemi degli italiani. Qui ci sono migliaia di disoccupati e di senzatetto, c’è troppa gente che alla sera non riesce neanche a mettere il piatto a tavola. Non è giusto che si dia priorità ai clandestini”.

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