Cronache

Un centro islamico travestito da “fabbrichetta”

Una finta attività produttiva sembra nascondere un centro culturale islamico, ma la Lega insorge: non c'è nessuna attività produttiva, arrivano di sera

Un centro islamico travestito da “fabbrichetta”

Un centro islamico travestito da "fabbrichetta" nello spazio dell’ex edificio Pirelli a Seregno? Sono in diversi a pensarlo. Doveva essere un centro di produzione artigianale di spezie, ma il dubbio che si tratti invece di un’apposita e opportunistica simulazione, un camouflage per nascondere altre attività, è sorto a molti e fin da subito, quando il tutto è stato avviato a inizio 2018. Ai tempi il sindaco, Alberto Rossi, era stato chiaro: l’edificio non può essere un centro culturale, è questione di legalità e rispetto delle regole. Dal punto di vista edilizio e urbanistico lo spazio è infatti pensato e progettato come laboratorio artigianale. Niente centro culturale.

Chiarito che di centro culturale non poteva trattarsi per la diversa destinazione d’uso dell’area, la cosa non è però finita. Gli incidenti sono sorti dapprima nel maggio scorso, quando un giornalista de “il Cittadino” che stava scattando foto dell’edificio è stato aggredito e strattonato da un marocchino. Poi di recente, quando è apparso un volantino ad annunciare un'inaugurazione, da tenersi il 22 settembre scorso, il testo recitava chiaramente: "Centro Culturale Anasr". Il sindaco allora si è espresso nuovamente: “quello spazio non può aprire: se apre interveniamo, le regole vanno rispettate. Fine”.

Fine? I membri del gruppo della Lega non sembrano d'accordo e hanno ribadito che i cosiddetti “lavoratori” compaiono solo dopo le 18.30. Come è possibile, - dicono - cosa fanno, lavorano di notte? E se l'inaugurazione è stata annullata, il sospetto è che le acque si siano solo temporaneamente chetate. La soluzione leghista allora è il controllo del territorio: la Lega da giorni vigila sull'area e la tiene d'occhio con le proprie “sentinelle”. Il giudizio, ancora una volta, non è lusinghiero per i frequentatori dell’edificio: “a noi sembra una presa in giro, arrivano sempre dopo le 18.30” dice il capogruppo consiliare della Lega, Edoardo Trezzi.

In Brianza effettivamente a lavorare di solito si comincia “un po’ prima”.

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