Fumata bianca

Dentro la Chiesa spunta una manovra "nascosta"

Il cardinale Reinhard Marx torna a chiedere di nuovo cambiamenti al Catechismo su omosessualità e morale sessuale. Per ora Bergoglio non ha voluto rivoluzioni dottrinali

Dentro la Chiesa spunta una manovra "nascosta"

Il Vaticano è impegnato sul fronte della pacificazione del conflitto in Ucraina e il Papa sembra persino aver aperto ad un viaggio a Kiev ma quelle che una volta venivano chiamate "cancellerie" non hanno interrotto le loro manovre dottrinali. L'argomento "Chiesa del futuro", con tutto quello che, per alcuni, l'Ecclesia dovrebbe rappresentare in prospettiva in termini di cambiamenti profondi, non ha mai abbandonato i tavoli.

La rivoluzione catechetica è una delle necessità ventilate dal fronte progressista. Molti elementi suggerivano come l'argomento fosse stato accantonato. La pandemia prima e la guerra scatenata da Vladimir Putin poi: la Santa Sede è impegnata a fare da guida all'umanità rispetto a due grandi spartiacque storici e gli spazi per la polemica dottrinale si sono ridotti. L'uomo più attivo in materia di modifiche al Catechismo, però, rimane il cardinale Reinhard Marx, il porporato teutonico che Bergoglio tiene molto in considerazione per gli affari economici, le riforme interne e non solo.

Come riportato da Il Gazzettino, il plenipotenziario della Chiesa teutonica è intervenuto di nuovo sui passaggi della dottrina che riguardano l'omosessualità in un'intervista al settimanale Stem: "Il catechismo non è fissato nella pietra. Si può anche mettere in discussione ciò che dice", ha fatto presente il porporato tedesco, sottolineando come dei cambiamenti siano considerati plausibili.

Poi la parte sull'orientamento sessuale: "L'omosessualità non è un peccato. Corrisponde a un atteggiamento cristiano quando due persone, indipendentemente dal sesso, si sostengono a vicenda, nella gioia e nel dolore. Il valore dell'amore è stato mostrato anche nel non fare dell'altra persona un oggetto, non usarla o umiliarla". Sono considerazioni che possono avere un peso. Se non altro perché il Catechismo della Chiesa cattolica, su queste questioni, presenta un'impostazione molto meno elastica.

Se c'è un destinatario di queste riflessioni, quello è papa Francesco che tuttavia non ha mai aperto a vere e proprie riscritture delle norme che accompagnano il Catechismo. Bergoglio, in tutti questi nove anni di pontificato, è stato artefice di aperture considerate centrali da chi vorrebbe che la Chiesa rivedesse la sua impostazione sulla morale sessuale. Il dato più eclatante, forse, ha riguardato le unioni civili, sulle quali l'ex arcivescovo di Buenos Aires si è espresso con favore. Ma alle posizioni pubbliche non è mai stata data continuità dottrinale e la visione cristiano-cattolica è rimasta uguale a se stessa.

C'è una spinta culturale - questo è innegabile, come dimostrato dal Sinodo teutonico e non solo - che pensa sia arrivato il momento di passare ai fatti. Cioè si ritiene che, dopo tanto riflettere sulla morale sessuale e sui fattori correlati (ad esempio il ruolo dei laici all'interno delle organizzazioni ecclesiastiche), si debba passare alla rivisitazione in chiave contemporanea di alcuni monoliti dottrinali. Francesco, per ora, ha sempre detto di "no".

In Vaticano c'è tuttavia chi pressa senza soluzione di continuità.

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