Cronache

Cittadini contro la Raggi: no al centro profughi al Ferrhotel

I cittadini della Stazione Tiburtina si mobilitano contro la decisione del Comune di stanziare 500mila euro per ristrutturare il Ferrhotel e adibirlo all'accoglienza dei migranti transitanti. E la Lega annuncia una manifestazione

Cittadini contro la Raggi: no al centro profughi al Ferrhotel

Per rispondere all’emergenza dei migranti transitanti che ogni giorno arrivano nella Capitale, la giunta Raggi ha deciso di stanziare 500mila euro, arrivati dal ministero dell’Interno, per ristrutturare il Ferrhotel, un ex albergo per i ferrotranvieri, a due passi dalla Stazione Tiburtina. Per mesi, infatti, proprio a ridosso del secondo scalo ferroviario romano, decine di migranti hanno dormito accampati nella tendopoli allestita dai volontari dell’ex centro Baobab. Una situazione che, dopo i ripetuti sgomberi, era divenuta insostenibile. Così il Comune, ha deciso di correre ai ripari, anche in previsione dell’arrivo della bella stagione e del conseguente aumento degli sbarchi, con il nuovo centro d’accoglienza che, promette il Campidoglio, sarà operativo a giugno e potrà ospitare fino a 150 migranti.

Il no dei residenti: fermare il degrado

Ma dai residenti del quartiere è già arrivato un no secco all’ipotesi dell’apertura di un centro d'accoglienza alla Stazione Tiburtina. Una zona, denunciano i cittadini, già in balìa del degrado, alla quale si andrebbe ad aggiungere ulteriore insicurezza. “Ci eravamo opposti duramente a questa proposta già quando fu avanzata dalla giunta Marino, sottolineando come questa zona, già molto degradata, non sia adatta ad ospitare un centro per i migranti”, spiega Emanuele, che abita a pochi passi dalla stazione, “all'epoca riuscimmo ad opporci, tant’è che il municipio prese una posizione netta, schierandosi contro la realizzazione di un centro profughi, sia al Ferrhotel, sia nel vicino centro Ittiogenico”. La situazione alla Stazione Tiburtina, denunciano i residenti, “è da terzo mondo”. Sporcizia, degrado ed insicurezza, denunciano i residenti, sono aumentati nel quartiere, da quando la Stazione Tiburtina è diventata un punto di incontro per i migranti nella Capitale. “Nessuna donna può dire di non essere stata infastidita, molestata o anche strattonata, come è successo a me”, dice Maria Antonietta, che vive a piazza Bologna, e fa parte del comitato per il decoro urbano del quartiere. “La stazione Tiburtina doveva essere il biglietto da visita della città”, spiega Maria Antonietta, “invece qui si sono creati un tale degrado e un’emergenza igienico-sanitaria, a cui l’amministrazione risponde inviando altri migranti definiti “transitanti”, che però poi diventano stanziali, visto che le frontiere sono chiuse”.

Le polemiche sui costi del progetto

I cittadini lamentano di non essere stati ascoltati dall’amministrazione, ma dall’ufficio stampa dell’assessore alla Persona, Scuola e Comunità Solidale, Laura Baldassarre, fanno sapere che, invece, “i residenti sono stati ascoltati”. “Ci sono stati alcuni incontri”, spiega Maria Antonietta, “ma non hanno avuto un seguito concreto”. Polemiche, ci sono state anche sui costi del progetto. “Quando nel 2015 l'allora assessore alle politiche sociali della giunta Marino, Francesca Danese, aveva individuato la stessa struttura per l'accoglienza”, spiegano i residenti, “aveva preventivato dai 100 ai 150 mila euro per ristrutturare l'edificio". Ora la giunta Raggi ne stanzia 500mila. Antonio, un ex tecnico delle Ferrovie, che abita a poche centinaia di metri dalla stazione, il Ferrhotel lo conosce bene. “Anche se è in disuso da qualche anno, la struttura all’interno è in buone condizioni”, assicura, “con 500mila euro, si costruisce un palazzo nuovo”. L’ufficio stampa dell’assessore Baldassarre, però, sentito da ilGiornale.it, fa notare che, in effetti, la cifra sarebbe stata stanziata per un programma più ampio, e che “il progetto del Ferrhotel è all'interno di un piano più generale per la stazione e dintorni”. “Siamo stupiti del fatto che la giunta incontri periodicamente associazioni informali come il Baobab”, spiega infine Emanuele, "e non si confronti con i cittadini e i comitati". "Sono queste stesse associazioni, legate alla sinistra radicale, che hanno provocato in questi mesi l’inasprimento della situazione, attirando migranti da ogni parte della Capitale”, continua Emanuele.

La Lega annuncia una manifestazione

Intanto, sulla questione interviene anche la politica. La Lega ha annunciato, per il prossimo sabato, una manifestazione proprio a via Masaniello, dove si trova il Ferrhotel. “Nell’area della Stazione Tiburtina l’Ama ha interrotto la pulizia ordinaria da oltre un anno, gli accampamenti abusivi sono ormai di casa, via Masaniello è chiusa dal 2015 con il silenzio del Pd locale, insomma, il sindaco ci faccia uno squillo quando ha intenzione di amministrare seriamente questa città”, afferma Barbara Saltamartini, deputata della Lega, sentita da ilGiornale.it. “Troviamo inaccettabile che si spendano 550 mila euro dei contribuenti italiani per i cosiddetti transitanti”, continua la deputata, che annuncia una mobilitazione per il prossimo 21 gennaio. Critico sull’iniziativa anche il capogruppo di Fratelli d’Italia in Campidoglio, Fabrizio Ghera, che definisce l’iniziativa “un altro schiaffo in faccia alle famiglie italiane senza un tetto”. La situazione dei migranti transitanti è stata ieri al centro di un colloquio tra la sindaca Raggi, l’assessore Baldassarre, e il delegato dell'UNHCR, Stéphane Jaquemet. Un incontro nel quale, secondo quanto si legge sul profilo Facebook dell’assessore, “l’amministrazione ha riaffermato la volontà di trovare una soluzione di sistema al di là delle emergenze, tramite un approccio coordinato e sostanziale”.

“La prima cittadina ha ricordato come si stia lavorando su più livelli: dall'info point alla creazione di posti permanenti per l'accoglienza dei transitanti, da una mappatura sull'accoglienza al piano sociale cittadino”, ha scritto, quindi, l’assessore Baldassarre, confermando la volontà del Comune di procedere in questa direzione.

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