In classe ci sono troppi bambini. Così un ragazzino di undici anni in attesa di iniziare la prima media nella scuola del paese, a Villafranca Lunigiana (Massa Carrara) è stato rifiutato.
Nell'unica classe dell'istituto c'è un alunno disabile, il che impone un massimo di venti scolari in aula. Il bimbo aveva frequentato le elementari e la prima media in Garfagnana dove ha vissuto con i nonni. Ma a giugno, come racconta il Secolo XIX, è stato bocciato, così i genitori hanno deciso di farlo trasferire a Villafranca, dove entrambi lavorano e dove il ragazzino avrebbe dovuto ripetere l'anno. La madre aveva persino scelto il part time al lavoro per poterlo seguire meglio.
Poi la sorpresa: il preside ha seguito alla lettera il regolamento e ha deciso che per il bimbo non c'è posto nella scuola media Baracchini. "Mio figlio deve andare a scuola, è la scuola dell’obbligo e io sto facendo quello che devo fare", dice ora la madre che questa mattina accompagnerà il figlio in classe con l'avvocato, "Noi non possiamo portarlo ogni giorno in una scuola di un altro comune. L’istituto di Villafranca deve quindi consentirgli di seguire le lezioni. Su questa storia voglio andare fino in fondo".
"Dopo averlo iscritto regolarmente all’unica scuola media pubblica del paese, alcuni giorni dopo abbiamo ricevuto una comunicazione dalla scuola che ci spiegava che mio figlio non avrebbe potuto prendere parte alle lezioni", racconta ancora la donna, "Il preside neppure ci ha voluto parlare quando ci siamo recati da lui. Alla fine, mio marito è stato fuori ad aspettarlo per ore e lui, non potendolo mandar via a quel punto, s’è giustificato con il problema del numero di alunni in classe e con questioni di bilancio della scuola".
"In realtà sono già state fatte delle eccezioni", spiega a La Stampa il sindaco del paese Filippo Bellesi, "Tanto che gli alunni in classe sono ventitré.
Il preside ha interpretato un po’ rigidamente la normativa, ma si è detto disponibile ad accogliere l’alunno nel momento in cui riceverà un ordine di servizio dal Provveditore agli studi e dal Direttore tecnico regionale, una decisione che spero arrivi in tempi rapidi".
Il preside, del resto, non è nuovo a polemiche. Lo scorso anno fece parlare di sé per la decisione di non far partecipare "per la privacy" i genitori alla recita di Natale.
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