Cronache

Contagiato dal virus per 2 volte in tre mesi, muore a 54 anni

Il 54enne è stato colpito dal virus per ben due volte in tre mesi. Lo scorso marzo era stato sottoposto ad un trapianto di polmone

Contagiato dal virus per 2 volte in tre mesi, muore a 54 anni

Per due volte è sopravvisuto al virus, nel giro di soli 3 mesi, finché lo scorso 10 marzo non ce l'ha fatta. Un decesso inaspettato quello di Diego Salvador, 54enne padovano, morto in circostanze ancora da chiarire. Stando a quanto si apprende da Il Messaggero, nei prossimi giorni sarà eseguita l'autopsia sulla salma. L'ipotesi è che gli siano stati letali i postumi dell'infezione ma solo l'esito degli esami autoptici potrà accertare cosa è accaduto.

Contagiato dal virus per 2 volte

Aveva compiuto 54 anni lo scorso 10 marzo. Un compleanno insolito per Diego Salvador, apprezzato perito chimico di San Martino Lupari nonché attivissimo volontario della società dilettantistica sportiva Fratte Rondille di Santa Giustina in Colle che opera nel calcio e nella organizzazione di vari eventi. Padre di due figli, Thomas e Arianna, Diego ha trascorso gli ultimi giorni della sua vita in un letto d'ospedale. Lo scorso gennaio era stato contagiato dal virus ma era riuscito a negativizzarlo nel giro di poche settimane. Poi, però, qualcosa è andato storto. Ad inizio marzo, i sintomi dell'infezione respiratoria acuta si sono ripresentati tanto che si è ritenuto necessario un nuovo ricovero. Tale è stata l'efferatezza con cui il virus lo aveva colpito una seconda volta che il 54enne ha dovuto sottoporsi d'urgenza ad un trapianto di polmone. Aveva superato anche questa ennesima sfida salvo poi morire, in maniera del tutto inaspettata, lo scorso giovedì.

"Aveva una patologia"

Il decesso ha sorpreso persino i medici del reparto di Pneumologia dell'ospedale di Padova, dove l'uomo era ricoverato. "Lo scorso gennaio Diego aveva avuto il coronavirus e lo aveva superato. - ripercorre gli eventi la moglie Giuliana -Era negativo, ma il virus aveva lasciato delle conseguenze, soprattutto a livello respiratorio. Lui aveva una patologia legata al sangue. Gli era stata diagnosticata sei anni fa. La teneva però sotto controllo con i farmaci, si riguardava, conduceva una vita normalissima. C’è stato quindi un primo ricovero all’ospedale di Cittadella. Si sono poi ripresentati i sintomi tant’è che il 10 marzo c’è stato il secondo ricovero ma in pneumologia a Padova. Unica soluzione alla fine quella del trapianto di polmone, ma la sua situazione era tale per cui non sarebbe riuscito ad affrontarlo".

Settimane, queste, nelle quali Diego Salvador non si è mai dato per vinto. "Siamo riusciti ad andarlo a salutare per l’ultima volta. Una decina di minuti a testa, almeno questo - spiega ancora la moglie -. Domenica scorsa ha compiuto gli anni e volevamo fargli una sorpresa con una videochiamata, ma non è stato possibile".

"Ha lasciato un grande vuoto"

Nell'attesa che gli esami autoptici chiariscano le dinamiche del decesso, gli amici e i colleghi non si danno pace per quanto accaduto. Il 54enne era appassionatissimo di calcio, un amore - quello per il pallone - che ha trasmesso anche al figlio Thomas, calciatore agli esordi. "Domenica scorsa ha compiuto gli anni e volevamo fargli una sorpresa con una videochiamata, ma non è stato possibile - sono le parole di Adriano Gallo, presidente della Fratte Rondinelle -.Era ben inserito nella società, come anche Giuliana. Qui siamo una compagnia di amici, non facciamo solo calcio. Diego era pronto a lavare gli spogliatoi come a fare quello di cui c’era necessità. Non era qui perchè il figlio giocava, tant’è che quando ha smesso lui è rimasto. E’ una grande perdita per tutti".

Le esequie, per ora unica cosa sicura, si svolgeranno nel Duomo di San Martino di Lupari.

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