A Rino e Gianni, la vittoria di Jannik è anche per voi

I momenti in cui sembrava di assistere dal vivo a una telecronaca di Rino Tommasi e Gianni Clerici era una meraviglia

A Rino e Gianni, la vittoria di Jannik è anche per voi
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Il lettore di questa rubrica permetterà il ricordo personale. L’Italia ha vinto finalmente Wimbledon grazie a Jannik Sinner, ma due fuoriclasse li aveva già avuti per anni, e immaginate cosa voleva dire per un ragazzo cresciuto a pane e tennis averli come compagni di banco in sala stampa. Ovviamente non erano anche compagni di merende, anche se in realtà – soprattutto con Gianni Clerici – andare a cena insieme non era cosa rara.

Nella zona dei giornalisti quella italiana è sempre stata la più frequentata: siamo fatti così, riusciamo ad essere i più simpatici, e così alla fine passano tutti di là. Ma in questo caso c’erano anche Gianni e Rino, praticamente delle star internazionali. Rino “abitava” nella postazione dall’altra parte della fila, e nonostante il suo fare un po’ burbero non mancava mai di dare una mano a noi giovani quando serviva qualche dato da enciclopedia, ma soprattutto sapeva chiedere anche aiuto, quando ne aveva bisogno, soprattutto se il computer si bloccava, tra imprecazioni irripetibili a volte. Gianni invece si metteva in fondo, un po’ lontano: era quasi un vezzo, perché – diceva – così poteva scambiare le sue impressioni con i giornalisti americani. Arrivava spesso con le sue cose in un sacchetto di plastica, e alla domanda “come stai?” rispondeva spesso “come un poveretto”. Vezzi di altri tempi, di persone irripetibili.

Poi c’erano i momenti in cui sembrava di assistere dal vivo a una loro telecronaca, ed era una meraviglia. Per anni li hanno accusati di parlar sempre male del tennis italiano, però come avrebbero potuto fare altrimenti? La verità, prima di tutto: il giornalismo tifoso da social per fortuna non era ancora arrivato.

Ma, noi sapevamo bene, che avrebbero pagato di tasca loro per vivere un momento come quello di ieri. È stata una lezione, la loro, che ci portiamo dentro. E una fortuna viverla.

Per questo a Jannik Sinner rubiamo la possibilità di fare una dedica. A Rino e Gianni, questa è anche per voi.

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