Corona, rinviato il processo per un errore: "C'è stata una falsa partenza"

Il processo di Fabrizio Corona è stato rinviato al 16 febbraio perché il gup ha disposto il rinvio a giudizio dell'ex re dei paparazzi davanti ad un giudice monocratico, invece sarà ad occuparsene un collegio

Corona, rinviato il processo per un errore: "C'è stata una falsa partenza"

Rinviato al 16 febbraio il processo a Fabrizio Corona: il giudice monocratico Cristina Nobili, alla quale per errore è stato assegnato il processo, ha preso atto che il codice prevede che di questi casi "così gravi" se ne debba occupare un'udienza collegiale.

Così, lontano da televisioni e telecamere, Fabrizio Corona è entrato nell'aula del Tribunale di Milano. E dopo pochi minuti di udienza gli è stato concesso di abbracciare la mamma, la fidanzata Silvia Provvedi e gli amici. L'ex re dei paparazzi ha dato un lungo bacio sulla bocca alla cantante del duo Le Donatella e per qualche secondo si è intrattenuto con tutti quelli che erano lì per sostenerlo.

Il nuovo processo, davanti ad una composizione collegiale presieduta dall'esperto Guido Salvini, si farà, quindi, il 16 febbraio. Fabrizio Corona è finito nuovamente nei guai giudiziari con l'accusa di intestazione fittizia di beni per quei 1,7 milioni di euro trovati nel controsoffitto dell'abitazione della sua collaboratrice Francesca Persi, oltre a circa 800 mila euro depositati in cassette di sicurezza in Austria.

Le televisioni non hanno potuto riprendere nessuna immagine in aula perché il presidente della prima sezione penale del Tribunale di Milano, Giuseppe Fazio, ha deciso di non farle entrare per evitare di dare ulteriore pubblicità a un processo molto mediatico. Intanto, il legale di Corona, fuori dall'Aula afferma: "C'è stata una falsa partenza. Da parte dell'accusa non è stato inserito in lista testi nessun teste che possa parlare di una ipotetica provenienza illecita, della 'Ndrangheta o altro, circa le somme trovate nella disponibilità di Corona per le quali è in carcere".

La difesa, poi, ha anche presentato una lista di 190 testi per "ricostruire tutta la provenienza dei soldi e dimostrare che tutto è regolare, non c'è alcuna intestazione fittizia di beni al massimo un problema fiscale. Non si capisce, quindi, perchè Corona debba restare in carcere. Noi vogliamo un processo pubblico, non abbiamo problemi. Questo non dovrebbe essere un processo per intestazione fittizia di beni, ma solo un processo su una questione fiscale che spetta giudicarla ad un collegio".

L'accusa, rappresentata dal Pm Alessandra Dolci, ha presentato invece, una lista ridotta "fatta da cinque operativi che hanno condotto l'indagine, più le persone che avrebbero pagato in contanti Corona" per la sua partecipazione ad eventi e

serate in locali notturni.

Il 16 febbraio, quindi, verrà fatto il punto della situazione su Fabrizio Corona che quattro mesi fa è tornato in carcere, mentre era in affidamento in prova ai servizi sociali.

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