Coronavirus, i due contagiati di Padova frequentavano stesso bar

Due casi sospetti in Veneto, ma si aspetta la conferma dello Spallanzani. Zaia: "Pronti a misure drastiche"

Coronavirus, i due contagiati di Padova frequentavano stesso bar

Sarebbero i primi due casi di coronavirus in Veneto. Manca ancora la certezza definitiva. data dai test dell'Istituto Spallanzani di Roma, ma la notizia dei primi due contagiati veneti è stata data dal ministro della Salute, Roberto Speranza, che ha però specificato: "Al momento ci sono verifiche in corso".

Secondo quanto ricostruito dalla stampa locale e da Lapresse, i due pazienti sarebbero stati ricoverati 15 giorni fa all'ospedale di Schiavonia, in provincia di Padova, e avrebbero 78 e 67 anni. Sono residenti a Vo’ Euganeo, nei Colli Euganei, e sarebbero stati soliti frequentare lo stesso bar. I due, inizialmente, erano stati ricoverati in ospedale per un'infezione polmonare. Successivamente, entrambi erano stati trasferiti al reparto di malattie infettive dell'Azienda ospedaliera di Padova. Secondo le prime informazioni, uno dei pazienti sarebbe in gravi condizioni, ricoverato in terapia intensiva. Non è ancora chiaro come i due possano aver contratto il virus (sempre che i test dello Spallanzani confermino il contagio), dato che non dovrebbero aver visitato la Cina recentemente.

Il sindaco di Padova, Sergio Giordani, ha rassicurato gli abitanti: "Mi rivolgo a tutti i cittadini padovani- ha detto-Come sindaco e come amministrazione stiamo seguendo con la più ampia attenzione il fenomeno del nuovo Coronavirus e dei possibili contagi". Inoltre ha specificato che "il sistema di stretta sorveglianza a cascata è attivato ed è stato ben collaudato con l'epidemia Sars. Tutte le istituzioni sono allertate, coordinate e hanno le istruzioni corrette per come comportarsi con prontezza in caso di emergenza". Per evitare inutili allarmismi, il sindaco ha pregato i cittadini di informarsi solamente tramite i canali ufficiali della Regione Veneto e sul sito Ulss. "Siamo siamo e sono personalmente pronto ad affrontare qualsiasi evenienza, in contatto con le autorità competenti e col massimo impegno- ha concluso Giordani-Invito i cittadini ad avere fiducia nelle istituzioni, a mantenere la calma e a collaborare attivamente secondo le indicazioni fornite".

Intanto, il presidente della Regione, Luca Zaia, si è detto pronto ad adottare "misure drastiche", confermando la presenza di due casi sospetti in Veneto. "Per noi le analisi sono positive- ha spiegato- stiamo aspettando la conferma dallo Spallanzani, ho parlato più volte con Borrelli oggi pomeriggio, sono due cittadini di Vò Euganeo, uno del '42 e uno del '53, uno in condizioni critiche in terapia intensiva". Il governatore ha aggiunto di essere preoccupato: per questo potrebbero essere adottate misure che comprendono la "chiusura delle scuole, degli esercizi commerciali, cercando di ricostruire tutte le attività sociali e i contatti che queste persone hanno avuto per capire qual è il livello di cordone sanitario da mettere in atto". Poi ha aggiunto: "Non bisogna diffondere il panico, ma la prima regola è l'isolamento".

Inoltre, Zaia ha annunciato di lavorare anche "sul fronte dell'eventuale necessità di una struttura dedicata a eventuali contagiati, perchè non sappiamo qual è l'entità del contagio. La procedura andrà a pescare tutte le persone che hanno avuto un contatto, i cittadini sono stati curati per normali patologie".

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