Un altro dossier inchioda il governo: "L'Italia non era pronta per il Covid"

Per il Comitato dei familiari delle vittime per coronavirus i dati diffusi dal Global Health Security Index dimostrano chiaramente che l’Italia non era pronta ad affrontare una emergenza sanitaria

Un altro dossier inchioda il governo: "L'Italia non era pronta per il Covid"

Dati diffusi nel 2019 dal Global Health Security Index, indice creato per migliorare la risposta internazionale all'insorgere delle malattie infettive, "confermano" che l'Italia non era pronta ad affrontare una pandemia. Ad affermarlo è il Comitato dei familiari delle vittime per coronavirus, nato dalla pagina Facebook "Noi Denunceremo", che pare concordare con il rapporto consegnato nei giorni scorsi alla Procura di Bergamo dal generale dell'Esercito, ora in pensione, Pier Paolo Lunelli. Secondo il dossier presentato dall’ex militare 10mila delle oltre 35mila morti in Italia a causa di Covid-19 si sarebbero potute evitare se il nostro Paese avesse aggiornato il proprio piano anti-pandemie, secondo le linee guida indicate negli anni scorsi dall'Oms e dall'Ecdc. Lunelli è stato comandante della Scuola per la difesa nucleare, batteriologica e chimica e ha contribuito a scrivere i protocolli contro le pandemie per alcuni Paesi, tra cui l'Italia.

Il Comitato ha, invece, sottolineato che nel Global Health Security Index il nostro Paese "si posiziona alla 129esima posizione su 195 Paesi con un punteggio dello 0.00% alla voce 'Operazioni di risposta’ a un'emergenza. Secondo quanto scritto nello studio 'il centro operativo di gestione dell'emergenza in Italia non dispone di linee guida in caso di pandemia”. Inoltre, spiegano ancora dal Comitato, "non esiste alcuna esigenza che il centro operativo di gestione delle emergenze faccia alcuna esercitazione per emergenze che riguardano la salute pubblica almeno una volta all'anno. La Protezione Civile si focalizza sulla risposta ai disastri naturali mentre non rappresenta alcun fattore che ne motivi l'intervento nell'insorgere di malattie infettive".

Lo stesso Comitato ha anche specificato che l'Italia "non ha ancora completato una action plan nazionale per la sicurezza sanitaria e non ha richiesto una valutazione esterna della sua capacità di risposta sempre in materia di sicurezza sanitaria, tanto da risultare 101esima su 195 Paesi con un index score dello 0.00%".

Ma non è tutto. In un passaggio vi è anche un attacco alla nostra classe politica che poco o nulla avrebbe fatto per migliorare la situazione. Il Comitato evidenzia, infatti, che il nostro Paese si classifica al 108esimo posto in termini di finanziamenti perché "non vi è alcuna evidenza che i politici italiani si siano impegnati a migliorare la capacità di gestione domestica delle minacce epidemiche attraverso l'ampliamento di finanziamenti mirati o chiedendo supporto per migliorarne la capacità gestionale.

Nessuna evidenza in tal senso si può riscontrare sul sito del Ministero della Salute, del Ministero degli Affari Esteri e nel sito delle Nazioni Unite in Italia".

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