Il "Martello di mezzanotte" sull'Iran. "Devastato il programma nucleare"

Colpiti Fordow, Natanz e Isfahan. Il Pentagono: "Operazione mirata". Vance: "Non siamo in guerra con Teheran". I Pasdaran: "Si pentiranno". Razzi su Israele

Il "Martello di mezzanotte" sull'Iran. "Devastato il programma nucleare"
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È da poco passata la mezzanotte in Italia quando il martello americano si abbatte contro i siti nucleari iraniani. Fordow, il principale, Natanz e Isfahan sono finiti sotto il fuoco incrociato di missili e super-bombe nell'operazione "Midnight hammer", martello di mezzanotte. "Un successo, tutti gli aerei sono ora fuori dallo spazio aereo iraniano", comunica via social Trump un paio d'ore più tardi, a operazione conclusa. "Abbiamo devastato il programma nucleare iraniano", riferisce in seguito il capo del Pentagono Hegseth, specificando che sarebbe stato l'unico e ultimo raid contro l'Iran, per cui Teheran era stato anche avvisato, negando la volontà di un cambio di regime e invocando nuovi scenari di pace e trattative. Ulteriore conferma della volontà americana: sono stati colpiti solo gli impianti nucleari con finalità militari mentre la centrale di Bushehr, in cui l'energia atomica è utilizzata invece per scopi civili, non è stata toccata. "Non siamo in guerra con l'Iran. Siamo in guerra con il programma nucleare dell'Iran", ha confermato il vice presidente JD Vance. Mentre l'Agenzia internazionale per l'energia atomica ha spiegato che non sono stati rilevati segnali di aumento di radiazioni nei siti colpiti.

Il blitz, seguito da Trump e dal suo stato maggiore in tempo reale, è stato illustrato in alcuni particolari dal capo di stato maggiore Caine che ha confermato come "poche persone a Washington ne erano a conoscenza", nel solco della finta indecisione sbandierata dal presidente nel corso dei giorni scorsi. Caine ha confermato che i superbombardieri americani hanno effettuato il volo più lungo mai realizzato dal 2001, senza scali e con rifornimenti in volo. Solo un'ora prima dell'attacco Ray Takeyh, ricercatore sul Medioriente al Council on Foreign Relations, aveva notato che gli attacchi israeliani nell'Iran sudoccidentale potevano essere un tentativo di aprire le rotte di volo e fornire un corridoio ottimale per i B-2 americani. Quello che poi è accaduto.

Operazione segreta, ma nemmeno troppo. Gli Stati Uniti, oltre ad aver informato i partner in Medioriente, avrebbero anche avvertito Teheran. Il motivo? La non volontà di arrivare a uno scontro diretto ma quella di colpire solo i tre siti nucleari con un'operazione di precisione. Le immagini satellitari diffuse mostrano tre grandi crateri nell'impianto di Fordow bombardato dai B-2, i cui punti di accesso sarebbero ora bloccati. Ma c'è anche il giallo di un'altra immagine satellitare che mostra un convoglio di mezzi nei pressi dell'impianto, prova del trasferimento dell'uranio arricchito verso una località segreta.

"Il nostro sviluppo nucleare non si fermerà", annuncia perentorio il portavoce dell'agenzia statale atomica iraniana Behrouz Kamalvandi, parlando di danni limitati che non comprometteranno nulla. Mentre i pasdaran, probabilmente più per motivi di propaganda che per intenzioni reali, minacciano: "La nostra guerra comincia adesso", con l'ipotesi di chiudere per rappresaglia lo Stretto di Hormuz, snodo strategico fra Golfo Persico e dell'Oman dove transita un terzo del petrolio mondiale. "Comportamento criminale, avrà conseguenze eterne", ha tuonato il ministro degli Esteri iraniano Araghchi anche se, per ora, la risposta di Teheran è rimasta quella di lanciare missili su Israele, esattamente come il giorno precedente. Come se nulla nel frattempo fosse accaduto, nonostante le promesse di colpire le basi americane e di difendersi con ogni mezzo possibile.

"La coraggiosa decisione di Trump di attaccare l'Iran cambierà la storia", è stato invece il commento a caldo del premier israeliano Benjamin Netanyahu che da giorni invocava l'aiuto di Washington e che, di fatto, aveva apparecchiato il campo perché questo fosse il più "comodo" possibile. "L'America è stata insuperabile. Ha fatto ciò che nessun altro Paese al mondo avrebbe potuto fare. La storia ricorderà che il presidente Trump ha agito per negare al regime più pericoloso del mondo, le armi più pericolose del mondo", ha aggiunto Bibi.

Già ieri intanto si è riunito il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, proprio su richiesta di Teheran. Le bombe tra Israele e Iran non si fermano. Ma forse il blitz americano potrebbe aprire le porte a un dialogo insperato in un contesto io guerra continua.

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