
Lo sport è fatto di sensazioni: ci sono i numeri, certo, ma poi i tifosi si fanno delle domande e spesso si danno pure delle risposte. Per dire: se chiedete alla maggioranza degli appassionati di tennis chi sia il migliore di tutti i tempi, è difficile che vi rispondano “Novak Djokovic”. Che invece è il più vincente della storia.
La stessa cosa sta accadendo nel mondo della Moto GP, nel quale sicuramente Marc Marquez è uno dei più grandi, chissà forse anche il Più Grande (lui di sicuro lo pensa). Ma poi c’è quella cosa con Valentino Rossi del 2015, e sfido a trovare qualche tifoso della Ducati che oggi festeggi senza freni i suoi meritati successi. Lo fanno giustamente al box, anche perché c’è il precedente dello scorso anno e del trionfo di Martin, sulla Ducati sì, ma non quella del team ufficiale. E quindi appunto c’è una strana sensazione, soprattutto se al Mugello i fan, quando passa Marc, si mettono a fischiare.
Insomma, la Ducati aveva Pecco Bagnaia due volte campione del mondo: non poteva bastare lui? La domanda, inutile girarci intorno, è di attualità nei club della Rossa a due ruote. Quasi che l’aver perso il titolo la scorsa stagione, anche per alcuni errori evitabili, abbia portato Pecco a subire una sorta di punizione. Lui di sicuro non lo pensa e cerca ovviamente di stemperare, ma visto che il Marquez maggiore – scortato spesso da quello minore – continua a stargli davanti, qualche dubbio gli viene: “Ho sempre guidato in un modo e ho sempre portato io la moto in giro facendo quello che volevo, mentre quest'anno sono in balia di quello che mi chiede di far lei. Ogni volta che provo a imporre un mio stile, mi abbandona subito.
Le differenze con quella dell’anno scorso? Me lo chiedo anch'io, perché alla fine la moto tecnicamente è molto simile. La Gp25 costruita su Marc? A lui piace il sottosterzo, io fatico molto di più…”.Che dire, insomma, difficile dare una risposta. Son solo sensazioni, in effetti…