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Coronavirus, Rezza (Iss): "Immunità di gregge è follia"

Il dirigente dell'Istituto Superiore di Sanità (Iss), Giovanni Rezza, demolisce l'idea della immunità di gregge inglese: "Si rischiano morti e feriti"

Coronavirus, Rezza (Iss): "Immunità di gregge è follia"

"L'immunità di gregge è una follia". Demolisce così Giovanni Rezza, virologo esperto e dirigente dell'Istituto Superiore di Sanità, l'iniziativa inglese di sperimentare la cosiddetta "l'immunità di gregge" per contrastare la diffusione del coronavirus nei territori Oltremanica. Una scelta che, a detta dell'esperto, rischia di sortire soltanto effetti negativi e irreversibili per la popolazione dell'Imperial State Crown.

"Puntare all'immunità di gregge contro Covid-19 è una sciocchezza: far circolare il coronavirus fino a che il 60-70% non sviluppa l'immunità è una scelta che lascia sul campo morti e feriti - dichiara ai microfoni dell'AdnKronos Salute il direttore del dipartimento di Malattie infettive dell'Istituto superiore di sanità (Iss) - Puntare all'immunità di gregge è una strategia importante nel caso dei vaccini, perché tuteli la popolazione vaccinandola e poi il virus non circola più. Ma se non si adottano altre misure mi pare una sciocchezza".

Più di 200 ricercatori si sono opposti alla decisione del premier inglese Boris Johnson sostenendo l'impraticabilità della strategia proposta da Sir Patrick Vallance, il primo consigliere scientifico del governo, che mira a scaglionare nel tempo i contagi sacrificando circa il 60/70 per cento della popolazione britannica. "Oltre 200 scienziati inglesi si sono appellati contro questa decisione - ricorda Rezza - E le cose potrebbero cambiare se questa strategia si unisse a misure di contenimento, per ritardare in qualche modo l'ondata di casi. Forse l'idea è quella di lasciar infettare le persone un pò alla volta, ma come fare? Il concetto di immunità di gregge non si può applicare alle malattie infettive", ribadisce con fermezz l'esperto.

Il coronavirus sta viaggiando a passo sostenuto in tutto il resto d'Europa ingenerando un inarrestabile "effetto domino". Dalla Spagna all'Inghilterra passando per Francia e Germania: non c'è paese che riesca a schivare la diffusione del virus. "Preoccupa anche vedere l'Europa in ordine sparso - aggiunge il professor Giovanni Rezza - La Spagna è partita un pò in ritardo ma ora ha adottato misure forti, la Germania sembra contare sul suo sistema sanitario nazionale, la Francia è altalenante e nei giorni scorsi ha chiamato le persone al voto.

E anche il supporto che è arrivato a livello europeo non è stato un granché".

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