Coronavirus

L'immunità di gregge? Follia inglese

I virologi: "Johnson assurdo". L'ipotesi francese: il Covid va frenato, non bloccato

L'immunità di gregge? Follia inglese

Le conseguenze della sua battaglia al Covid, il premier inglese Boris Johnson le ha racchiuse in una sola lapidaria frase: «Molte famiglie perderanno i loro cari».

Ma è proprio «solo» così? Cinicamente, il coronavirus falcidierà solo vecchietti indifesi e già portatori di diverse patologie come ipertensione, cardiopatia, diabete? O metterà ko anche la popolazione inglese sana, quella che lavora e produce? Sir Patrick Vallance, il primo consigliere scientifico del governo, ha spiegato che l'obiettivo è creare «un'immunità di gregge» prima del prossimo inverno. Vallance ha avvertito che il Covid-19 è destinato a diventare «molto probabilmente un virus annuale, un'infezione stagionale annuale», di qui la necessità di scaglionare nel tempo le misure più restrittive. Valutazioni che hanno sollevato un coro unanime di proteste. Il direttore del dipartimento di malattie infettive dell'Istituto Superiore di Sanità, Giovanni Rezza, ha già bollato la strategia di oltre manica come «una cosa assurda» e «ridicola».

Ma che cos'è esattamente l'immunità di gregge? Ce lo spiega Massimo Galli, direttore della divisione universitaria Malattie infettive dell'ospedale Luigi Sacco di Milano. «L'immunità di gregge significa avere un numero sufficiente di persone della popolazione che ha sviluppato una difesa immunitaria contro un virus e lo può combattere con una risposta secondaria. In pratica io ho incontrato il virus una volta, l'ho combattuto, l'ho vinto e la seconda volta il mio sistema immunitario si ricorda di lui e gli impedisce di entrare. Ma non è detto, però, che la mia memoria sia permanente o che il virus non si possa modificare». Inoltre per una generale resistenza al virus serve molto tempo dei sei mesi prospettati dagli inglesi. «È possibile che ci vogliano generazioni», precisa Galli.

Altro argomento discutibile: gli specialisti inglesi dicono che il per raggiungere l'obiettivo il Covidedebba infettare il 60 per cento della popolazione. «È un'affermazione a dir poco avventurosa commenta Galli . Come possono dire una cosa simile visto che la percentuale delle persone immunizzate necessarie a fare da barriera cambia da malattia a malattia e sfido chiunque a fissare con sicurezza quanto basterà per questa, che è del tutto nuova? Mi sembra un atteggiamento di chi si preoccupa più degli aspetti economici che della salute dei cittadini e cerca un'assoluzione a priori per una decisione sciagurata», incalza l'esperto, smontando le previsioni di Johnson. Prima quella sull'immunità: «Una previsione sull'ignoto». Poi quella sui morti che verranno: «Dire alla gente che perderanno il papà o il nonno e debbono rassegnarsi mi sembra inaccettabile. È come dire che gli anziani sono fuffa. È un atteggiamento per lo meno cinico e irrispettoso. Se pensano che il coronavirus tenga conto della Brexit se lo possono scordare. Credo che il giudizio della storia sarà giustamente impietoso con chi non proteggerà la sua gente come è doveroso fare».

L'esperto infine, adombra previsioni tutt'altro che rosee per i nostri partner europei. «Se non si danno una regolata, si mettono nella condizione di far pagare un prezzo inaccettabile alla gente. E questo per colpa di atteggiamenti arroganti di politici che vogliono ignorare a tutti costi gli avvertimenti». Parole spedite anche in Francia dove hanno deciso che non ci sarà nessun blocco totale: «L'epidemia va rallentata non interrotta dicono gli esperti - perché potrebbe ricominciare in un secondo momento».

«Il Covid va stroncato commenta Galli - e se si ripresenterà in futuro ci sarà in commercio il vaccino».

Commenti