Cronache

Così cambia il catasto

L'archivio verrà trasferito online. La novità riguarda le unità immobiliari urbane a destinazione ordinaria corredate da planimetria e iscritte nei gruppi A (abitazioni e uffici), B (uffici pubblici, ospedali, scuole e così via) e C (box auto, cantine, laboratori, magazzini e negozi)

Così cambia il catasto

Le raccomandazioni che la Commissione Ue rivolge all’Italia per il 2016-2017 riprendono quelle degli scorsi anni, toccando le aree dei conti pubblici, privatizzazioni, lotta all’evasione, banche, riforme della pubblica amministrazione, giustizia, catasto, mercato del lavoro, concorrenza e professioni. Gli sforzi per rimettere in carreggiata il bilancio per il 2017, che in teoria dovrebbero essere di "almeno lo 0,6%", dovrebbero concentrarsi sull’attuazione del programma di privatizzazioni coi cui proventi ridurre il debito, spostare il carico fiscale dai fattori produttivi a consumi e proprietà, completare la riforma del catasto entro metà 2017 e prendere misure antievasione come ricevute e pagamenti elettronici. Come detto grandi novità riguarderanno la casa e soprattutto il Catasto. L'archivio verrà trasferito online. La novità riguarda le unità immobiliari urbane a destinazione ordinaria corredate da planimetria e iscritte nei gruppi A (abitazioni e uffici), B (uffici pubblici, ospedali, scuole e così via) e C (box auto, cantine, laboratori, magazzini e negozi). Per ognuna di queste unità viene ora indicata la superficie catastale, calcolata al lordo degli spazi accessori secondo le regole dettate dall’allegato C al Dpr 138/1998, e la metratura ai fini dell’applicazione della Tari, cioè la tassa sui rifiuti. Metratura, quest’ultima, che nel caso delle abitazioni non comprende balconi, terrazzi e aree scoperte pertinenziali e accessorie, così come previsto dalla legge di Stabilità per il 2014.

Sul fronte del valore immobiliare ci saranno anche alcuni cambiamenti per le verifiche da parte dei proprietari. Per chi avrà la curiosità di confrontare i dati, la pubblicazione della superficie catastale farà emergere anche molte delle iniquità del catasto. Per esempio, a parità di superficie e di tutte le altre variabili, un alloggio in un palazzo costruito negli anni 30 può avere cinque vani, mentre la casa del vicino che abita in un condominio realizzato negli anni 70 può arrivare anche a sette od otto vani, con un aumento del valore catastale del 50-60 per cento.
Secondo i geometri fiscalisti per molte abitazioni di periferia o di nuova costruzione classificate oggi come di tipo economico (A3) o civile (A2) alla fine si pagherà meno, visto che spesso si tratta di abitazioni di modesta metratura ma divise in molti vani.

Tremeranno invece i polsi di chi possiede case nei pregiati centri storici, ma classificate come popolari o ultrapopolari, o dei proprietari dei rustici trasformati in ville.

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