Cronache

Così lievitano i costi dei conti correnti

I conti correnti continuano a far lievitare i costi. Gli aumenti medi sono del 6% nel 2016 e volano i costi di bonifici e carte

Così lievitano i costi dei conti correnti

I conti correnti continuano a far lievitare i costi. Gli aumenti medi sono del 6% nel 2016 e volano i costi di bonifici e carte. Di fatto, come ha spiegato ilGiornale, sono arrivati a sorpresa i rincari di Banco Popolare, Unicredit e Ubi che vedranno aumentare alcuni costi con una spiegazione che ha creato non poche polemiche tra i correntisti: l'aumento dei costi è necessario per recuperare i contributi versati per il fondo salva banche. Insomma una vera e propria mazzata per chi ha un conto corrente. Di fatto però i rincari a quanto pare non riguardano solo questi istituti, ma diversi che da qualche mese hanno ritoccato le tariffe. Secondo i dati di Facile.it, riportati da LaStampa i cinque conti più cari sono Bpm con 221,92 euro, Banca Popolare di Vicenza con 185,86, Banco di Sardegna 183,91 euro, poi c'è Veneto Banca con 151, 15 euro e infine Banca Popolare di Vicenza con 61,66 euro. Tornando ai rincari arriveranno anche sui conti con canone gratuito. Ad esempio da novembre il bancomat Postamat BancoPosta Click avrà un canone mensile di 1 euro. CheBanca, come riporta LaStampa, alzerà a 2 euro il costo mensile del suo Conto Tascabile (adesso costa 1 euro al mese). Insomma gli aumenti coinvolgeranno diversi istituti. E le associazioni dei consumatori sono già sul piede di guerra.

''Mentre i danni del terremoto sono pagati dai cittadini, e non dalle banche, le conseguenze della mala gestione bancaria viene scaricata sugli italiani, attraverso tasse come quella imposta ora da alcuni istituti bancari'', dice il presidente del Condacons, Carlo Rienzi. ''Se anche un solo euro dei soldi dei correntisti verrà prelevato dalle banche con questo nuovo balzello, non solo inviteremo i clienti a chiudere i conti e ritirare i propri soldi, ma presenteremo una serie di denunce in Procura alla luce della possibile fattispecie di appropriazione indebita'' ,conclude Rienzi

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