L'allenatore Roberto Mancini e l'imprenditore Marco Mezzaroma rischiano di finire sotto processo per bancarotta fraudolenta. Il procedimento è quello nato dal crac di quasi due milioni di euro della Img Costruzioni, sancito dal tribunale nel gennaio del 2013. Per entrambi gli imputati la procura di Roma ha chiesto il rinvio a giudizio. Analoga richiesta è stata avanzata anche per Umberto Lorenzini e Stefano Gagliardi.
Il coinvolgimento di Mancini e Mezzaroma sarebbe indiretto: i due, infatti, non possedevano nessuna quota dell'azienda fallita, perchè risultano essere stati soci della Mastro, azienda specializzata nel campo delle costruzioni, ma a tirarli in ballo sarebbero una serie di assegni bancari provenienti dalla Img e poi negoziati da persone riconducibili a Mancini o a Mezzaroma tra il 2006 e il 2009.
Per l'accusa, il dissesto finanziario realizzato con una serie di distrazioni patrimoniali di circa 1 milione e 900mila euro, avvenute fra il 2006 e il 2009, di cui avrebbero beneficiato gli stessi Gagliardi, Mancini e Mezzaroma. Soldi provenienti, in parte, dal pagamento di fatture per operazioni inesistenti da parte di un'altra società facente capo ai tre stessi soci, la Mastro Srl.
Una società di costruzioni, questa, tuttora attiva, che fra il 2008 e il 2009 avrebbe versato 830mila euro circa alla Img Costruzioni e, a fronte dei pagamenti, ne avrebbe ottenuto il vantaggio di diminuire l'imponibile societario su cui pagare le tasse. Queste le ipotesi alla base dell'accusa del pubblico ministero Stefano Fava, titolare del fascicolo d'inchiesta.Sulla richiesta di rinvio a giudizio, il gup deciderà il prossimo 20 maggio.
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