Ponte crollato a Genova

Crollo ponte a Genova: ora è caccia al colpevole

Toninelli punta il dito contro Autostrade. La Società: "Non erano stati rilevati rischi". Ma c'era un bando per interventi

Crollo ponte a Genova: ora è caccia al colpevole

La tragedia che ha colpito Genova è di proporzioni apocalittiche. Decine di morti, un ponte che crolla dentro la città e la pioggia che accompagna il lavoro instancabile dei soccorritori. Dopo il crollo adesso è caccia al "colpevole". Bisogna capire quali negligenze e quali responsabilità ci sono dietro questa tragedia. Dal governo è arrivata una richiesta ferma con le parole del ministro dei Trasporti, Danilo Toninelli e quelle del ministro degli Interni, Matteo Salvini.

"Accertare le responsabilità"

Il titolare del dicastero dei Trasporti ha affermato: "Se si accerteranno responsabilità per una manutenzione ordinaria insufficiente il mio ministero si costituirà parte civile. Non ho ancora in mano il contratto, ma dalle verifiche fatte dai miei tecnici del Ministero la manutenzione a qualsiasi livello compete ad Autostrade, mentre ai tecnici del Ministero compete seguire gli interventi straordinari come quello che di qui a pochi mesi sarebbe stato fatto proprio su quel tratto di autostrada". Il titolare del Viminale ha usato parole ancora più dure: "Il processo al passato non mi appassiona, ma è un impegno che prendo: farò di tutto per avere nomi e cognomi dei responsabili per una tragedia impossibile nel 2018. Ho sentito che pioveva da giorni, ma non possono cadere 300 metri di autostrade per la pioggia, buon Dio". Poi l'affondo ai microfoni del Tg4: "Serve chiarezza, non può esserci un'altra strage senza colpevoli e qui hanno nomi e cognomi ben precisi. Qualcuno deve finire in galera".

La risposta di Autostrade

Da Autostrade è arrivata subito la replica a Toninelli: "Ilponte è soggetto a ispezioni costanti, è un'opera assolutamente monitorata. I lavori in corso erano di ordinaria manutenzione.C'erano lavori di consolidamento: avevamo stostituito le barriere di sicurezza. Uno dei tre piloni ha ceduto, le cause dobbiamo ancora accertarle", ha affermato Stefano Marigliani, direttore di Autostrade del tronco di Genova. Nelle ultime ore era anche sorta l'ipotesi che a causare il crollo del ponte fosse stato un fulmine. E anche su questo punto Marigliani afferma: "È qualcosa che dovremmo verificare". Di certo dopo il recupero dei corpi delle vittime verrà avviata probabilmente un'inchiesta per accertare cosa non ha funzionato nella manutenzione del ponte. Ma si scatenano già le polemiche.

Il post dei "No Gronda"

Dure quelle sui comitati "No Gronda" che nel 2013 con un intervento ospitato sul sito dei Cinque Stelle avevano bollato come "favolette" le ipotesi di un crollo del ponte Morandi. Il link al post dei No Gronda è stato rimosso, ma di certo sul web lo scontro in queste ore si accende. Va all'attacco anche il parlamentare della Lega, Claudio Borghi che afferma: "Il tragico fatto di Genova - scrive il parlamentare - ci ricorda che gli investimenti pubblici di cui abbiamo assoluta necessità sono sotto gli occhi di tutti. Ponti, strade, acquedotti. Anni di possibili manutenzioni rimandate ed accantonate perché non c’erano soldi. Prima la sicurezza degli Italiani".

"Mettere da parte le polemiche"

Invita invece a moderare i toni il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi: "In questo momento - prosegue l'ex premier - tutto il Paese dev'essere al loro fianco, mettendo da parte polemiche e contrapposizioni di qualunque genere". Poi arrivano anche le parole dell'ex premier Matteo Renzi: "Chi ha sbagliato deve pagare. E forse finalmente si potrà discutere di infrastrutture, senza ideologie. Ma oggi, per favore, oggi è solo il giorno del silenzio. Del cordoglio. Del dolore. E della gratitudine immensa per i soccorritori". Colpito da quanto accaduto anche il garante del Movimento Cinque Stelle, Beppe Grillo: "La mia città si trova ad affrontare una tragedia. Esprimo la mia vicinanza alle famiglie delle persone coinvolte. A tutti loro va il mio pensiero".

Il bando per gli interventi

Infine nel quadro di quanto accaduto non va dimenticato nemmeno quel bando che sarebbe stato chiuso nelle prossime settimane per effettuare alcuni lavori di manutenzione proprio in quel tratto che ha ceduto: "La prima cosa che abbiamo fatto è stato contattare i vertici di Autostrade per l’Italia che hanno il contratto, hanno ricevuto dallo Stato la concessione di quel tratto autostradale. Le risposte sono state: la manutenzione era stata fatta ed era in corso un’attività straordinaria di messa in sicurezza di quel tratto specifico con una gara d’appalto di circa 20 milioni che sarebbe partita di lì a poco", ha affermato il ministro Toninelli. Insomma l'iter per accertare le responsabilità è solo all'inizio. Per quanto riguarda il bando di cui parla Toninelli ci sono alcuni dettagli sui lavori previsti che sarebbero partiti nei prossimi mesi. Gli interventi di adeguamento del viadotto, definito "un’opera strategica" prevedevano "il rinforzo degli stralli di pila numero 9 e 10 poichè quelli di pila 11 sono stati oggetto di rinforzo già negli anni 90’", si legge nel bando. L’intervento doveva consistere nella ’disposizione di nuovi cavi esterni che vanno dal traversone dell’impalcato fino alla sommità delle antenne del ponte. L’intervento di adeguamento strutturale (retrofitting) interessava proprio la zona a sistema bilanciato e in particolare gli stralli 9 e 10. Il crollo ha coinvolto anche la pila numero 9..

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