Daredevil selfie a Carpi

Un caso di "Daredevil selfie" sui binari a Carpi segnalato dalla Polizia di Stato, che cerca anche di avvertire i giovanissimi sui pericoli che corrono nelle stazioni ferroviarie

Daredevil selfie a Carpi

Esiste un nuovo fenomeno che sembra essere di moda tra i giovanissimi: il cosiddetto "Daredevil selfie". I ragazzi si fanno fotografare in situazioni estreme, rischiando anche la vita.

Una moda nata solo negli ultimi anni, che però ogni tanto porta chi la segue a trovarsi in situazioni veramente estreme. Il termine inglese daredevil significa spericolato o temerario. Come è noto, il selfie è una foto che ci si scatta da soli, utilizzando uno smartphone. "Daredevil selfie" si può tradurre dunque in italiano come selfie temerario o selfie spericolato, in sostanza un selfie estremo. Tutto soltanto per una foto da condividere sui social e ottenere dei like. Per la popolarità, per sentirsi importanti nel mondo virtuale, rischiando però la vita, e la vita appartiene al mondo reale. Non è un videogioco, non ci sono vite di riserva. Però alcuni giovanissimi rischiano comunque. Una moda, tanti like, sentirsi immortali, fare a gara con la morte, giocarsi la vita provando una scarica di adrenalina. Forse è questo a spingere i ragazzi a gesti così estremi e incoscienti.

L'ultimo episodio è stato segnalato su Facebook nella pagina della Polizia di Stato: "Il fenomeno del momento tra i ragazzi è quello del “Daredevil selfie”, che consiste nel farsi fotografare in situazioni estreme. Molti scelgono il selfie sui binari mentre il treno sta arrivando, facendo a gara a chi si sposta per ultimo. Il tutto per una scarica di adrenalina pura che a volte può essere fatale". Il post fa riferimento all'ultimo episodio del genere, avvenuto a Carpi, in provincia di Modena. I protagonisti del fatto sono tre ragazzi giovanissimi: il più grande ha infatti soltanto 14 anni. Uno di loro si trova sulle rotaie di un treno, gli altri tra un binario e l'altro. Lo scopo è spostarsi all'ultimo momento mentre passa il treno. "Proprio per diffondere tra gli studenti la cultura della prevenzione e della sicurezza tra i binari - fa sapere la Polizia di Stato a mezzo social - è nato il progetto della Polizia Ferroviaria "Train… to be cool" realizzato in collaborazione con il Miur". Questo progetto è sostenuto anche dal Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca, con il supporto scientifico della Facoltà di Psicologia della Sapienza Università di Roma.

Lo scopo del progetto "Train... to be cool" è di diffondere la cultura della sicurezza ferroviaria tra gli studenti della scuola secondaria di primo e secondo grado. L'obiettivo è dunque allenare (train) i giovani a essere in gamba (cool). La parola train, oltre a significare treno in italiano, può voler dire anche formarsi, prepararsi; mentre cool ha anche il significato di fantastico o del colloquiale "fico". Si tratta insomma di insegnare ai ragazzi a sentirsi speciali.

Questa iniziativa è nata nel 2014 e vede come destinatari i giovani, che non solo utilizzato il treno per raggiungere la scuola, ma usufruiscono delle stazioni come luoghi di ritrovo.

Per questo si effettuano degli incontri tra operatori specializzati della Polizia Ferroviaria e studenti, che molte volte non conoscono i pericoli che potrebbero correre nelle stazioni dei treni e spesso purtroppo restano vittime di incidenti ferroviari. Per aiutarli a comprendere, in genere si mostrano ai ragazzi dei filmati, al fine di aumentarne la conoscenza e la consapevolezza.

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