De Luca: "La droga? Atroce idiozia del '68"

Il governatore della Campania "scomunica" tutte le droghe: "Chi ne fa uso rinuncia alla sua autonomia e chi fa così non merita l'esistenza"

De Luca: "La droga? Atroce idiozia del '68"

Vincenzo De Luca manda un messaggio fin troppo chiaro contro la droga. Che nemmeno il suo partito, adesso, può ignorare. Il governatore della Campania, nell’ambito della cerimonia di inaugurazione della prossima edizione del Giffoni Film Festival, tenutasi al Liceo Tasso di Salerno, ha invitato i giovani a non cedere alle lusinghe dello spinello: “Chi rinuncia alla propria autonomia di pensiero non merita di vivere”.

Il forte messaggio del governatore della Campania rischia di aprire un fronte interno al Pd, l’ennesimo, di divisione e polemica. Anche perché le dichiarazioni di De Luca vanno naturalmente a inserirsi nel dibattito relativo alla liberalizzazione delle droghe leggere che, proprio nel centrosinistra, vede molti sostenitori. E arriva dalla scuola che lui, proprio negli anni della contestazione, frequentava. E sull'esperienza di quegli anni, quelli del '68, pronuncia parole inequivocabili pesantissime: "Avevamo pure noi un sogno sgangherato, un'utopia. Poi quella grande utopia s'è rivelata un grande fallimento storico. Che negli anni '70 ha dato luogo per un verso alle Brigate Rosse, per un altro verso a un estremismo inconcludente e parolaio che non ha cambiato di una virgola il nostro Paese e il mondo".

Ma tra le zone d'ombra di quel periodo c'è pure la droga. E le sue dichiarazioni a proposito non lasciano margini di interpretazione: “Da quegli anni è partita una moda, che sembrava allora un atto di trasgressione e di ribellione. Ma la droga è stata una delle più grandi e atroci idiozie della generazione del ’68". E quindi spiega: "Se state in compagnia di dieci ragazzi, nove dei quali si fanno le canne e uno no sappiate che è questo l’unico intelligente, gli altri sono degli imbecilli. Non fatevi condizionare dalle logiche del branco”. Lui, De Luca, ha le idee chiare sul fenomeno: “Personalmente non ho ne ho mai fatto uso per una ragione ideologica: credo che nessuno debba essere privato nemmeno per un attimo della propria autonomia e chi rinuncia alla sua libertà non merita di vivere”.

Infine, Vincenzo De Luca cita Seneca e raccomanda ai giovani di non cadere nella trappola delle lusinghe: "Nessuno di voi si illuda che senza rigore e sacrificio si possa vivere. Chi ve lo racconta è un cialtrone.

La vita sarà complicata e la selezione sarà dura anche e soprattutto per la vostra generazione. Dagli studi classici ho avuto grandi insegnamenti, tra cui uno di Seneca: vivere est militare, nella vita bisogna combattere".

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