"Delinquente, vigliacco". Il "ghigno" di Battisti fa infuriare Salvini

Il terrorista dei Pac sbarca a Ciampino. Il ministro: "Mi sembrava sogghignante nonostante i morti che ha sulle spalle"

"Delinquente, vigliacco". Il "ghigno" di Battisti fa infuriare Salvini

Cesare Battisti scende dall'aereo senza manette ai polsi. Circondato dagli agenti della polizia, tenuto per le braccia, solca la scaletta del Falcon: dopo 37 anni torna in Italia e ora lo attende un ergastolo. Al suo arrivo a Ciampino è presente una folla di cronisti. Sulla pista di atterraggio anche Matteo Salvini e il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede. "Un assassino comunista torna in galera", esulta il titolare del Viminale. "Nessuno può sottrarsi alla giustizia italiana", gli fa eco il grillino.

I due sono evidentemente contenti della soluzione di una vicenda che sembrava non potesse avere mai fine. In molti rimarcano i "meriti" della svolta politica introdotta da Bolsonaro in Brasile, svolta riconosciuta anche dai magistrati milanesi. "Se non c'era Bolsonaro poteva stare tranquillo in Brasile", ha detto il procuratore generale di Milano, Roberto Alfonso. "Decisiva è stata la collaborazione con la polizia brasiliana, che ha attivato dei canali propri, e il risultato è arrivato con la collaborazione di tutti. Il nostro intervento è stato fondamentale, è stato un gioco di squadra con un ruolo molto importante della Digos di Milano. Dal punto di vista del lavoro siamo soddisfatti".

Il più duro nei confronti del terrorista dei Pac è ovviamente Salvini. "Chi sbaglia paga - dice pochi istanti dopo lo sbarco a Ciampino - Finalmente finirà dove merita un assassino comunista, un delinquente, un vigliacco". Per il ministro dell'Interno si tratta di una "giornata storica per l'Italia". Definisce Battisti "un assassino, un delinquente, un infame, un vigliacco che non ha mai chiesto scusa". E esprime disprezzo per quel "balordo che mi sembrava sogghignante nonostante i morti che ha sulle spalle".

La procura milanese non esclude ora ulteriori indagini sulla rete che, in queste ore, avrebbe tentato di aiutare l'ex latitante a sfuggire alla cattura. "Questo non è un punto di arrivo ma un punto di partenza - promette Salvini - Sono sicuro che le nostre forze dell'ordine con la collaborazione dei servizi stranieri potranno ri-assicurare alla giustizia italiana e alle galere italiane altre decine di delinquenti e assassini che sono ancora a godersi la vita in giro per il mondo".

Intanto, Salvini ci tiene "a nome di 60 milioni di italiani" a ringraziare "le forze dell'ordine per questo sole, questa speranza, questa certezza, questa ritrovata fiducia nella giustizia". Perché "il clima è cambiato, chi sbaglia paga". L'Italia oggi "è un Paese sovrano, libero, rispettato, rispettoso e rispettabile".

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