Cronache

Detenuto musulmano entra alla messa con una lametta: fermato

Chiesto il trasferimento immediato per l'autore del gesto e altri 4 connazionali sospettati di essere musulmani radicalizzati

Detenuto musulmano entra alla messa con una lametta: fermato

Lo scorso 12 gennaio, durante la commemorazione per il santo patrono presso il carcere di Maiano, un detenuto musulmano di origine tunisina è stato bloccato dagli agenti mentre cercava di entrare alla funzione armato.

L'uomo aveva con se un taglierino rudimentale, formato da un manico di rasoio con sopra una lama di 3 centimetri.

Il tunisino, assieme ad altri quattro connazionali, aveva fatto richiesta di partecipare alla funzione religiosa celebrata da monsignor. Boccardo. La cosa aveva destato non pochi dubbi agli agenti della penitenziaria in quanto, i radicalizzati, non partecipavano mai ad alcun tipo di incontro che avesse a che fare con altre religioni.

Il magrebino si sarebbe quindi avvicinato all'ingresso della chiesa nella quale si stava svolgendo la messa ma, una volta notato il dispiegamento di forze dell'ordine ed i relativi controlli, avrebbe desistito, cercando frettolosamente di dileguarsi e di disfarsi dell'arma.

Ed è proprio l'atteggiamento del detenuto che ha richiamato l'attenzione degli agenti che lo hanno bloccato su una scala attigua alla chiesa con ancora il taglierino fra le mani.

Mentre la penitenziaria prosegue con le indagini per identificare il movente di questa azione, nessuna ipotesi viene scartata. Si va dalla possibilità di voler aggredire un altro detenuto presente all'omelia o una delle autorità presenti, fino ad un gesto di matrice religiosa.

Nel frattempo la direzione della casa di reclusione ha chiesto l’immediato trasferimento ad altro luogo di detenzione del detenuto coinvolto e di altri 4 connazionali. Dell'accaduto non si è accorto nessuno dei presenti, tutti intenti a seguire la celebrazione.

Mons.

Boccardo, avvertito degli eventi a margine della funzione ha così commentato: “Ringrazio la polizia penitenziaria della casa di reclusione di Spoleto per l’efficienza dimostrata e per avere garantito il normale prosieguo della celebrazione eucaristica senza farci accorgere di nulla. La presenza della reliquia di San Ponziano – ha concluso monsignor Boccardo – è stato un bel momento di preghiera, molto apprezzato dai detenuti presenti

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