Cronache

Detenuto si filma in cella:"Qui abbiamo armi, droga e cibo a non finire"

Luciano è detenuto nel carcere di Béziers e ha ripreso con il cellulare la sua vita all'interno della cella. Nel filmato, che ora è stato cancellato, si vedono grandi quantità di cibo, armi, alcol

Detenuto si filma in cella:"Qui abbiamo armi, droga e cibo a non finire"

"In carcere abbiamo tutto quello che vogliamo, anche la droga", con il suo smartphone un detenuto francese riprendere la bella vita nel carcere.

Luciano è un giovane condannato a quattro anni per furto e "alloggia" nel carcere di Béziers, nel sud della Francia. Dovrebbe condurre una vita priva di vizi e cattive abitudini, in realtà, con un filmato ha dimostrato il contrario. Usando l'applicazione Periscope, che consente di filmarsi in diretta con un semplice smartphone, ha documentato la sua giornata tipo dietro le sbarre e l'ha trasmessa su Twitter. Il filmato è stato immediatamente eliminato dalla rete e il cellulare, tenuto illegalmente, gli è stato requisito.

Nel video il ragazzo, mentre fuma uno spinello, spiega come fa ad avere cibo, droga, armi nella sua cella: "Durante l'ora d'aria, ci facciamo lanciare delle palle da tennis che al loro interno nascondono di tutto". "Qui abbiamo quello che ci fa stare bene, coca, alcol, marijuana, ce li danno i nostri amici e parenti. Il carcere è come un piccolo Club Med (un'azienda francese che fornisce servizi per il turismo, ndr). Ieri sera, ad esempio, ho consumato talmente tanto alcol e droga che non riesco ad aprire gli occhi" - racconta nel filmato Luciano.

Le dichiarazioni choc del detenuto hanno in poco tempo sconvolto tutto il mondo. "In carcere dovrebbero scontare la loro pena e condurre una vita tranquilla, invece, continuano a sbagliare e a fare quello che non devono" - hanno dichiarato alcuni agenti. Il ministero delle Giustizia, Jean-Jacques Urvoas, sa molto bene cosa succede nelle celle: "Non è certo la prima volta che un detenuto si filma con lo smartphone". "Abbiamo cercato di contrastare il loro brutto giro innalzando le mura, ma è servito a poco. I detenuti continuano ad ottenere qullo che vogliono. A Luciano, ad esempio, abbiamo già ritirato 3 cellulari.

"- ha dichiarato Jean-Jacques Urvoas.

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