«Voglio terminare una disintossicazione da fatica ed essere pronto per la campagna elettorale» spiegava con il sorriso sulle labbra Silvio Berlusconi a inizio agosto. Erano i tempi del «tagliando» e della remise en forme presso l’Hotel Palace Henri Chenot di Merano, un protocollo che prevedeva «programmi preventivi e trattamenti specifici mirati al recupero energetico, alla rigenerazione cellulare, al dimagrimento e al ringiovanimento, secondo un approccio medico-scientifico integrato». Le sessioni detox - un trattamento personalizzato che prevede dieta, spa, massaggi, tisane e il cui obiettivo è far riprendere al «paziente» possesso del proprio corpo e della propria mente, gestendo e combattendo lo stress - vennero ripetute più volte con risultati decisamente visibili, visto che il presidente di Forza Italia perse più di dieci chili. Qualcuno ironizzò sulla tenuta berlusconiana e sul pericolo dell’effetto fisarmonica, ovvero sulla possibilità che l’ex premier riprendesse in tempi brevi quanto lasciato in quel di Merano, riprendendo le vecchie abitudini alimentari.
Berlusconi, invece, alla prova dei fatti ha smentito le Cassandre e ha mantenuto la disciplina, senza sforzi o sacrifici particolari. La bilancia così è rimasta inchiodata sul peso conquistato in estate. Il Cavaliere negli anni trascorsi alla presidenza del Consiglio non aveva mai nascosto la passione per il buon cibo, puntando sempre sulla qualità, grazie anche al contributo del cuoco Michele Persichini. La passione per il gelato alla crema o al pistacchio, per la pizza Margherita e la mozzarella di bufala, la predilezione per il menu tricolore (a base di insalata caprese, pennette al pomodoro pachino, ai quattro formaggi e al pesto; tagliata di chianina con sformati di spinaci, carote e cavolfiori) sono ben note. E da premier ha certamente contribuito a far conoscere le prelibatezze della cucina italiana a tanti leader internazionali.
Le avvisaglie della svolta arrivarono già nella famosa sosta al tavolino del Mc Donald’s di Segrate dove invece di cedere al richiamo di cibi più golosi, Berlusconi si limitò a una salutare spremuta d’arancio. In realtà il suo regime alimentare oggi non prevede un protocollo ferreo. E di sicuro una campagna elettorale fatta più di televisione che di spostamenti in giro per l’Italia aiuta a non cedere a tentazioni, inviti e omaggi di prodotti locali.
Berlusconi predilige cibi integrali, più facilmente assimilabili, insalate, spezie. Ha ridotto il consumo di carboidrati, quindi non esagera con pane, pasta (che però non manca nel menù) e dolci. Non eccede neppure con le proteine. Beve molta acqua e mangia tanta frutta e verdura. E alla fine del pasto acqua tiepida e limone per depurarsi.
Alla disciplina alimentare si aggiunge l’esercizio fisico. Parlando con America Oggi il Cavaliere ha descritto la sua giornata tipo: «Mio padre mi ha insegnato a non andare a dormire se ci sono ancora cose da sbrigare sulla scrivania e quindi finisco per dormire molto poco. Mi sveglio molto presto, leggo i giornali e poi mi dedico alla attività fisica. Faccio ginnastica, cammino e corro almeno per quattro, cinque chilometri e finisco con una bella nuotata di mezz’ora. E così mi sento in forma.
Per il resto della giornata, fino a notte tarda, lavoro in modo continuativo con decine di telefonate e moltissimi appuntamenti. Mi rimane poco tempo per gli hobbies e francamente a me piace vivere così, come ho sempre vissuto»- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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